La traversata del deserto da parte degli Israeliti non solo come lettura sacra durante la celebrazione della messa ma anche come metafora e spunto di riflessione sulle difficoltà della vita che spesso ci appaiono insormontabili. "Cosa rende insopportabile il viaggio, la vita?", ha chiesto monsignor Pietro Maria Fragnelli giunto oggi pomeriggio alla Casa circondariale di Trapani per benedire l'aula polifunzionale del nuovo padiglione detentivo alla presenza dei vertici dell'Istituto e di una rappresentanza di detenuti. "Possono essere tanti i motivi - ha proseguito il vescovo di Trapani - la salute precaria, le difficoltà economiche, la mancanza di libertà. Anche il carcere può essere insopportabile ma deve per forza essere così o ci può essere qualcosa che renda sopportabile, forse anche utile, questa esperienza?". Per Fragnelli, che ha detto ai presenti: "io vengo a proporvi un compagno di viaggio, Gesù Cristo, con il quale si vince il vero senso della vita", una delle modalità perchè il carcere, ma anche la vita, siano sopportabili, è il "guardarsi dentro e imparare a conoscersi bene, non avere paura delle proprie debolezze e chiedere aiuto". "La seconda cosa - ha proseguito - è camminare con gli altri sapendo, però, scegliere compagni di viaggio degni di fiducia, la terza cosa è avere una meta che, per noi cristiani, è quella di donare la vita che abbiamo ricevuto: non solo in senso biologico, diventando genitori, ma anche prendendoci cura di una causa, degli altri". Fragnelli ha celebrato la messa impartendo la benedizione in vista della Pasqua dopo la quale ha preso la parola il direttore della Casa circondariale, Renato Persico: "Quello che si fa qui - ha commentato - non è mai abbastanza e si deve andare oltre quelli che sono i doveri istituzionali. Questo può accadere se si crea un clima di fiducia, di collaborazione tra tutti, detenuti compresi. In questo nuovo reparto l'Amministrazione penitenziaria ha fatto un grande sforzo per rendere più dignitosa la condizione carceraria ma serve sempre l'apporto di tutti, anche del mondo esterno". Il riferimento era, in questo caso, anche al Rotaract club di Trapani - di cui erano presenti la presidente Giulia Maltese e altri rappresentanti - che ha donato alcune suppellettili per allestire l'altare della sala polifunzionale e che, negli anni passati, ha fatto altre donazioni a favore dei detenuti. [metaslider id=99342]
Il vescovo ai detenuti: "Con Gesù si vince il vero senso della vita"
La traversata del deserto da parte degli Israeliti non solo come lettura sacra durante la celebrazione della messa ma anche come metafora e spunto di ...
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