Cronaca

I ministri Cartabia e Bianchi a Palermo.

In occasione del trentennale delle stragi hanno visitato il centro di Pino Puglisi.

Redazione

il ministro della Giustizia Marta Cartabia, a Palermo in occasione del trentennale della strage di Capaci, dopo aver visitato il Centro Padre Nostro del beato Pino Puglisi , accompagnta dal presidente Maurizio Artale e dai volontari, ha voluto visitare la casa ubicata in una piazzetta che porta il suo nome dove viveva il prete, parroco della chiesa di San Gaetano, a Brancaccio, ucciso dai mafiosi nel settembre del 1993.

Il Centro Padre Nostro ha acquistato questa casa dall'aspetto umile e semplice trasformandola in un museo che riceve visite di numerose scolaresche e pellegrini ogni anno. La ministra ha incontrato il fratello di padre Puglisi, Francesco, oltre che il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, anche lui nel capoluogo siciliano per commemorare le vittime in occasione dei trent'anni dalle stragi mafiose che misero a tacere i giudici Falcone e Borsellino e per sigliare un protocollo d'intesa con il Centro.

Non ha lasciato il Centro, la donna che molti avevano nominato come possibile successore di Mattarella nel ruolo di Capo dello Stato, senza scrivere anche lei un pensiero sul registro dei visitatori: " Il ministro dell'Istruzione e della Giustizia oggi si sono incontrati in questa casa, educazione e giustizia procedono mano nella mano e camminano insieme, grazie all'opera paziente e tenace di tutti gli operatori del Centro Padre Nostro. Grazie Padre Puglisi".

Abbiamo scritto prima che la visita a Palermo del ministro Bianchi è stata anche l'occasione per siglare un patto d'intesa con il Centro il cui obiettivo è quello di prevenire il disagio e l'emarginazione mediante una scuola aperta ed inclusiva, in stretto contatto con il territorio e le famiglie. Ha affermato Bianchi: " La scuola è un importante presidio di cittadinanza ma non deve essere sola nel contrasto alla dispersione e all'emarginazione".

Lo scopo principale del protocollo, che suggella una collaborazione che dura oramai da anni tra il Centro Padre Nostro e il ministero, è quello di promuovere l'educazione alla pace, alla legalità, all'inclusione e all'interculturalità attraverso percorsi formativi che ogni singola scuola potrà attivare grazie soprattutto all'azione di soggetti e risorse diversi a livello territoriale; il fine ultimo è quello di trasformare gli istituti scolastici in luoghi di incontro, in cui avvenga un'interazione con le famiglie e le comunità, di costruzione di una cittadinanza attiva e democratica che espella il qualunquismo etico, morale e politico nel senso più alto del termine.

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