I vertici della Camera di Commercio hanno incontrato Bongiorno

I componenti alla giunta della Camera di Commercio di Trapani hanno incontrato il presidente di Confindustria Trapani, Gregorio Bongiorno, vittima del racket delle estorsioni la cui denuncia alla Polizia ha portato all’arresto di tre persone. Sono stati affrontati i temi dello sviluppo e quelli legati all’aeroporto “Vincenzo Florio" di Birgi. “Il territorio non cresce se non c’è legalità ed il gesto di Bongiorno è un esempio per tutti gli imprenditori”, ha dichiarato il presidente dell’ente camerale, Giuseppe Pace, nel ribadire il suo appoggio all’imprenditore di Castellammare del Golfo. “Con questo incontro – ha proseguito Pace - la Camera di Commercio di Trapani, che rappresenta l’intero sistema produttivo della provincia, ha voluto testimoniare il pieno sostegno a Bongiorno e a tutti gli imprenditori che decidono di riaffermare la loro dignità e la libertà di fare impresa senza condizionamenti e pressioni di alcun genere". "Solo chi ha sulle spalle le responsabilità di una azienda - ha concluso il presidente della Camera di Commercio - può comprendere il dramma che c’è dietro un imprenditore vittima del racket delle estorsioni. Denunciando e facendo gioco di squadra l’intero sistema produttivo siciliano riuscirà a vincere questa battaglia, prioritaria per creare le condizioni di sviluppo e crescita economica”. “Ringrazio il presidente Pace per l’invito rivoltomi. L’incontro con i componenti della giunta della Camera di Commercio di Trapani – ha dichiarato il presidente di Confindustria - è stato un'importante occasione di confronto sull’aeroporto e sui temi dello sviluppo. Non ci può essere crescita economica senza il rispetto della legalità. Bisogna superare tutti quei condizionamenti che continuano a fare da zavorra al rilancio ai vari comparti produttivi della provincia di Trapani. Ci auguriamo – ha ribadito Bongiorno - che altri imprenditori possano intraprendere la strada della denuncia dei propri estorsori. Non si tratta di essere eroi. La mia denuncia è stata una esigenza di vita, una scelta caratterizzata da momenti di paura, ripensamenti e dalla voglia di creare un distinguo. Un’esigenza che alla fine ha prevalso”.