Fasi finali per il processo a carico del senatore Antonio D'Alì, chiamato a rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa: dopo le richieste di condanna a sette anni e quattro mesi di reclusione avanzate dai Pm, è stata la volta, ieri, dei legali del parlamentare trapanese. A prendere la parola davanti al Gup, Giovanni Francolini, è stato l'avvocato Gino Bosco, uno dei due difensori. Assoluzione perchè il fatto non sussiste è stata la richiesta che il legale ha motivato con quello che definisce un attacco frontale al debole quadro probatorio dellaccusa che ha "demolito punto su punto di tutte le suggestioni indotte da altrui illazioni". "Dal caso della caserma di San Vito Lo Capo - ha sottolineato Bosco - scelta dai Carabinieri anche sulla base dei solleciti e delle certificazioni antimafia rilasciate a Birrittella dalla Prefettura, anche all'epoca della reggenza del Prefetto Sodano, alla vendita della Calcestruzzi Ericina, dal trasferimento di Sodano all'aggiudicazione di gare per i lavori al porto di Trapani in occasione dell'Americas Cup, dalle presunte interferenze sulla nomina della commissione aggiudicatrice dei lavori della Funivia di Erice al caso "Cosa Nostra Resort", nulla di quanto contestato a DAlì è stato tralasciato e non smentito". Ludienza proseguirà il prossimo 5 luglio con la parte finale dell'intervento dellavvocato Bosco. Poi la parola passerà allaltro difensore, l'avvocato Stefano Pellegrino.
I legali chiedono assoluzione per il senatore D'Alì
Fasi finali per il processo a carico del senatore Antonio D'Alì, chiamato a rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa: dopo le richieste ...
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