Presentato ieri pomeriggio a Marsala “Non chiamatelo ragazzino”, il nuovo libro di Marco Pappalardo, e Edizioni Paoline, dedicato al giudice Rosario Livatino, uccisoa 37 annia fucilate dalla mafia, la mattina del 21 settembre 1990 , mentre si recava, a bordo della sua Ford Fiesta, al tribunale di Agrigento per svolgere il suo lavoro di magistrato.
Tra gli ospiti anche il Pm Roberto Piscitello, che in passato si è occupato della caccia al latitante Matteo Messina Denaro e che adesso è tra i titolari delle nuove indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone (sparita 17 anni fa da Mazara del Vallo). Piscitello sollecitato dagli interventi televisivi di un ex pm dell’epoca, Maria Angioni, indagata per ‘false informazioni”, che recentemente ha annunciato sui social network l’invio di esposti al Csm sui colleghi attualmente in servizio alla procura di Marsala ha così risposto ai colleghi dell'AGI: “Penso che non sia corretto andare in televisione a sostenere ragioni che non hanno retto ai gradi di giudizio o intavolare contrasti con il giudice che non ti ha accettato la misura cautelare, non credo che l’insegnamento della storia del giudice Livatino sia questo”, dice ancora.L’incontro, cui ha partecipato anche Claudio Fava, presidente della commissione regionale Antimafia, si è svolto negli spazi del locale ‘Morsi& Sorsi’, in passato bersaglio di estorsioni e danneggiamenti, che si affaccia sulla piazza di Porta Nuova, “uno spazio libero in cui si respira il fresco profumo di libertà”, sottolinea Piscitello, che nel 2007, da pm della Dda di Palermo, contribuì alle indagini in cui furono arrestati i boss marsalesi responsabili delle intimidazioni.
Ritornando al libro dedicato al giudice Livatino ... Più che un libro per raccontare le efferatezze della mafia quello di Pappalardo è una sorta di saggio per segnalare ai ragazzi l’onestà intellettuale, la correttezza,l’irreprensibilità di un giovane magistrato impegnato nella lotta contro chi della società vuole farne cosa propria e gestirla secondo i canoni del malaffare, arrivando perfino all’assassinio.