La scelta del 20 febbraio non è casuale. Il 20 febbraio è il giorno in cui a Codogno venne scoperto il "paziente uno",il 38enne attaccato dal virus SARS-CoV-2, che ora sta bene ed è tornato alla sua vita normale.
Un giorno importante per il lavoro straordinario che è stato fatto in questi mesi così difficili.
In questa giornata tutte le professioni ricordano chi non c’è più per colpa di Covid-19, ma anche chi per il virus si è ammalato e chi è in prima linea, attivo più che mai, per contrastare e fermare la pandemia. Da medici, infermieri, farmacisti e da tutte le altre professioni della sanità e del sociale la richiesta rimane quella di continuare "le campagne vaccinali" e di calibrare "l’assistenza e la cura non solo sugli ospedali ma anche sul territorio".
La legge dedica la giornata di oggi all’impegno e alla professionalità di chi affronta il virus in prima linea: i professionisti che lo fanno la vogliono dedicare anche a chi ha sofferto e soffre, e a tutte le persone che con la loro attenzione e partecipazione possono aiutarli ad arginare e poi finalmente fermare questa pandemia. Le professioni parlano chiaro: “Per sconfiggere il virus è necessario l’aiuto di tutti, abbiamo bisogno anche di voi” - dicono gli Ordini professionali
Promossadal regista Ferzan Ozpetek e da Mogol, la giornata è stata istitutita con la Legge 13 novembre 2020 "per onorare il lavoro, l'impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus".