Dissequestrata l'abitazione di via Speranza a Nubia, frazione di Paceco, dove lo scorso 20 novembre, è stata uccisa Anna Manuguerra. La sessantenne, separatasi legalmente da pochissimo tempo, è stata uccisa con 30 coltellate dal marito, Antonio Madone. Il provvedimento è stato disposto dal sostituto procuratore Antonio Sgarrella, titolare delle indagini, su istanza dell'avvocato Vincenzo Maltese che assiste i familiari della donna. Il femminicidio avvenne nell'abitazione dove i due vivano nell'attesa di trovare un accordo per la sua assegnazione. La villetta è stata riconsegnata ai familiari di Anna Manuguerra. La figlia Maria Grazia, peraltro, viveva già, con la sua famiglia, al piano superiore dell'immobile. Intanto si avviano a conclusione le indagini preliminari. L'avvocato Maltese aveva chiesto una integrazione probatoria attraverso l'audizione di persone informate dei fatti e il pm ha ascoltato, nelle scorse settimane, la figlia, il figlio Gaspare e l'anziana madre della vittima - fu quest'ultima a trovare Anna Manuguerra ormai morente e a dare l'allarme - su alcuni fatti che accadevano nella casa e che potrebbero aggravare la posizione processuale di Madone. Antonio Madone fu arrestato nel pomeriggio del 20 novembre dai Carabinieri che lo rintracciarono poco distante dal luogo del delitto e da quel giorno si trova in custodia cautelare in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Femminicidio di Nubia, dissequestrata l'abitazione dove fu uccisa Anna Manuguerra
Dissequestrata l'abitazione di via Speranza a Nubia, frazione di Paceco, dove lo scorso 20 novembre, è stata uccisa Anna Manuguerra. La sessantenne, s...
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