Epidemia di "Bluetongue": si lavora per gli indennizzi e la prevenzione

Indennizzare gli allevatori per ogni animale morto e per il mancato reddito che ne deriva: è quanto ha chiesto l’amministrazione comunale di Marsala alla Regione in merito all'epidemia di "Bluetongue" in corso negli allevamenti del Trapanese.L’assessore comunale alle Attività produttive, Oreste Alagna, ieri ha incontrato l’assessore regionale all'Agricoltura Dario Cartabellotta. Al momento sono tredici le aziende marsalesi, con circa 3.500 capi infetti ed una mortalità in continua crescita, interessate dal fenomeno. Il punto sulla situazione marsalese era stato fatto lunedì scorso nell'incontro svoltosi a Palazzo municipale a cui avevano partecipato Angelo Giudice, direttore del Dipartimento di Veterinaria dell’Asp Trapani, Mariano Baiata, veterinario, responsabile dell'area sanitaria Marsala-Mazara, Giuseppe Fazio, dirigente comunale di riferimento, ed una rappresentanza di allevatori locali. Ancora una volta va chiarito che il virus si trasmette solo tra animali e che nessun contagio può avvenire per le persone attraverso il consumo di carne, latte e derivati. Sul fronte della prevenzione gli allevatori sono stati informati sugli interventi da attuare per interrompere il ciclo del virus. Va fatta un’accurata pulizia dei luoghi di ricovero degli animali con periodici trattamenti disinfestanti e l'avvio di una profilassi antibiotica. “Ho rappresentato al Governo regionale - riferisce l'assessore Alagna - la situazione degli allevatori che stanno affrontando notevoli spese. Da parte dell’Assessorato regionale – di concerto con l’Assessorato alla Salute - si è fatta una stima dei danni che, nel Trapanese - e Marsala è tra le città più colpite - ammonterebbero a circa 1 milione e 350 mila euro. Lo stesso Cartabellotta ha assicurato che saranno previste somme nelle variazioni di bilancio e, a tal fine, auspico che la deputazione regionale della provincia di Trapani dia sostegno alla stessa proposta in sede di approvazione all’Ars".