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Enac Ryanair : due o tre cose su cui riflettere

Trapani, 24 dicembre 2009- La vicenda Enac - Ryanair è nazionale, ma, non sfugge a nessuno, interessa tantissimo la provincia di Trapani. La decisione...

Ornella Fulco

Trapani, 24 dicembre 2009- La vicenda Enac - Ryanair è nazionale, ma, non sfugge a nessuno, interessa tantissimo la provincia di Trapani. La decisione del patron della compagnia irlandese di sospendere le tratte nazionali è fortemente penalizzante per lo scalo trapanese di Birgi che si vede tutto d’un tratto chiudere i due collegamenti con Roma, Pisa e Milano, il collegamento con Torino e Bologna. Un duro colpo alla economia interna della provincia che in questi anni, con l’avvento della compagnia irlandese, ha visto un flusso costante di passeggeri in transito su Trapani - Birgi diventato, tutto ad un tratto, scalo appetibile e che nell’anno che va a chiudere ha superato il milione di passeggeri in transito. Due le principali considerazioni. L’Enac chiede che Ryanair accetti tutte le carte di identificazione personale che abbiano una foto, richiesta che la compagnia aerea rigetta in quanto, a suo avviso, si tratta di  “ non sicure forme di identificazione per i passeggeri che viaggiano sulle rotte domestiche di Ryanair, anche se questi documenti di identità sono costituiti da niente più che licenze di pesca". Si può essere d’accordo e no, ma di fatto il funzionario pubblico che deve autenticare una pratica qualsiasi non lo può fare se l’utente non mostri un “ documento di identità  in corso di validità”. E si tratta di carta d’identità e  passaporto. Qualcuno accetta anche la patente, ma quella cartacea rilasciata dalla Prefettura che è organo statale. La nuova patente, quella rilasciata dalla Motorizzazione Civile, non vale. Allora, delle due una: o i funzionari in Italia accettino quella che l’Enac chiama “equipollenza dei documenti di identità e riconoscimento” o la Ryanair ha ragione. Secondo punto. Il presidente dell’Enac, Vito Riggio,  in una sua dichiarazione ricorda come la compagnia irlandese operi con convenzione da parte di enti locali italiani. E su queste convenzioni e sui fondi che ne riceve, e che ne consentono di attuare una politica di bassi costi, avrebbe indagato per verificare se sono legittime. La cosa, per calarla nella nostra realtà provinciale,  è nota : la Provincia regionale di Trapani, socio di maggioranza dell’Airgest che gestisce lo scalo di Birgi, ha una convenzione con Ryanair che certamente non ha scelto il nostro scalo per beneficenza. Da diverso tempo ci sono stati consiglieri provinciali, vedi Peppe Ortisi, che hanno chiesto chiarezza sulle carte e da più parti l’Airgest è stata sollecitata a verificare se ci sono altre compagnie aeree interessate allo scalo trapanese, al fine di non essere Ryanair  - dipendenti. Ma è altrettanto vero che grazie alla compagnia irlandese low-coast   (che appena giorni fa aveva baldanzosamente annunciato che avrebbe scalzato Alitalia come primo vettore nazionale)  oggi Trapani è collegata con tutta Italia e diverse città europee. Ebbene, non è che forse la levata di scudi dell’Enac sia direttamente collegata con la sortita della società di Michael O’Leary che mette in difficoltà proprio Alitalia, compagnia aerea a cui tutti noi italiani siamo legati da un rapporto di amore per essere stata con orgoglio nostra portabandiera sui cieli nazionali ed internazionali ma nel contempo di “odio” per averci fatto pagare di tasca nostra il suo salvataggio evitando il fallimento? E se gli enti locali, tra cui Trapani che in questo modo si è anche affrancato da Palermo - Punta Raisi,  intervengono con  Raynair con convenzioni , di fatto non si crea movimento, turismo e quindi economia? E cosa debbono fare gli enti locali se non creare movimento, turismo ed economia? Quando il Governo Nazionale ha salvato Alitalia accollandosi gli oneri e dando a Cai (in cui è confluita anche la “cotta” AirOne) il ramo vitale della compagnia, non si è proceduto ad un prelievo dalle nostre tasche? E il cittadino che vantaggi ne ha avuto, visto che le tariffe di Alitalia restano le più alte tra quelle proposte dalle compagnie aeree che operano in Italia? Ecco, forse dando risposte a questi interrogativi potremo meglio capire cosa  c’è dietro questa pirandelliana vicenda.

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