Cronaca

Domani iniziative in ricordo di Salvatore Carnevale.

Dibattiti e proiezioni di film.

Redazione

Si svolgeranno domani una serie di iniziative per il 67esimo anniversario dalla sua uccisione del sindacalista Salvatore Carnevale allo scopo di ricordarne la figura di uomo sempre pronto a lottare a favore dei più deboli. Oltre alla proiezione del film " Un uomo da bruciare" diretto da Valentino Orsini con i fratelli Taviani a Sciara dove dovrebbe intervenire anche il regista in collegamento, a Termini è prevista l'intitolazione della Camera del lavoro zonale al sindacalista.

Alle ore 09.30 si svolgerà una cerimonia comunale con la deposizione di una corona presso la piazza di Sciara intitolata al sindacalista.

Alle 11.00 si terrà un dibattito al quale parteciperanno tra gli altri il primo cittadino di Sciara Roberto Baragona e Vincenzo Amadore, sindaco di Galati Mamertino, il paese che diede i natali a Carnevale in provincia di Messina e dove nacque nel 1925 prima di trasferirsi a Sciara con la madre. Interverranno: Claudio Fava e Paolo Taviani che racconterà della lavorazione del film del '62 " Un uomo da bruciare". La pellicola sarà proiettata presso la sala consiliare alle 19.30.

Seguirà un secondo collegamento con Marco Rossi, segretario della Cgil di Arezzo, con delega alla legalità. Carnevale, nel '52, fu costretto a scappare da Sciara e si rifugiò a Montevarchi, in provincia di Arezzo, per non cadere vittima della feroce mafia di Caccamo che nell'estate di quell'anno fece assassinare il sindacalista Intili.

Carnevale tornò a Sciara due anni dopo e immediatamente diede vigore a nuove lotte per chiedere l'assegnazione della terra ai contadini. A conclusione delle iniziative intervento di Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo. Coordina Mario Filippello, segretario regionale Cna pensionati. Nella mattinata per chi lo desiderasse sarà possibile visitare la casa in paese di Salvatore Carnevale che potrebbe divenire presto un importante luogo di memoria.

Alle 16.30 avverrà l'intitolazione della Camera del Lavoro di Termini Imerese a Salvatore Carnevale. L'assassino di 'Turiddu' Carnevale avvenne tre anni dopo quello di Filippo Intili a Caccamo. Era il 16 maggio di 67 anni fa. Mentre stava andando alla cava di pietra dove lavorava mentre era sulla trazzera che conduceva nel 'suo' luogo dove quotidianamente e dignitosamente conduceva una vita all'insegna del dovere, in contrada Cozze Secche, qualcuno lo chiamò per nome. Carnevale si girò e vide una banda di uomini armati di fucili. Era finita. I primi due colpi lo colpirono al fianco destro. Altri quattro alla testa e alla bocca.

Il corpo si piegò ma l'anima non si spezzò e l'esempio di quest'uomo al contrario di quello che si pensi è ancora vivo nelle giovani generazioni che non hanno conosciuto la guerra, la fame che c'era all'epoca perchè anche oggi - seppur in forme diverse - i problemi rimagono gli stessi; assenza del lavoro che conferisce dignità alla persona; sfruttamento del lavoratore che si trova in condizioni di debolezza e un precariato insopportabile che sembra destinato a durare in eterno e che colpisce giovani qualificati e preparati che - ad un certo punto, proprio come fece Carnevale - decidono di lasciare la loro terra per non farvi più ritorno perchè - ancora oggi - anche se rispetto a trenta anni fa la situazione è cambiata- se ti metti a pestare i piedi finirai contro un muro di gomma oppure - nella peggiore delle ipotesi- morto ammazzato.

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