Domani apre “ Pupi dispersi. Pupi ritrovati”.,una mostra per chi, bambini o adulti, sono legatial mondo fantastico deiburattini e che è ospitata nello storico laboratorio del ‘maestro puparo’ Cuticchio è in via Bara all’Olivella.
Si tratta di 56 pupi dell’Ottocento che Giacomo Cuticchio, il padre di Mimmo, aveva lasciato a Parigi e che adesso dopo 50 anni tornano a Palermo, riportati in vita, in quest anno di pandemia, da Tania Giordano .costumista e scenografa del Teatro dei Pupi.È così che i vari Carlo Magno, Orlando e Rinaldo, il conte Rampaldo , Giano di Magonza e Aldalabella, i maghi Merlino, due angeli e tanti altri ancora sono ritornati nel loro posto.
“ La speranza che i pupi potessero ritornare nel nostro teatrino non mi ha mai abbandonato- ha detto Mimmo Cuticchio- “ quando li guardo non riesco a nascondere la felicità di riaverli con me e anche loro mi sembrano molto compiaciuti di ritrovarsi in teatro , con tanta voglia di raccontarsi”.Più di mezzo secolofa Giacomo Cuticchio venne invitato a Parigi per uno spettacolo all’ambasciata italiana e Mimmo è il suo braccio destro con l’aiutante Giuseppe Arini. Enrico Panunzio , intellettuale appassionato dell’Opera dei pupi e direttore della biblioteca dell’istituto italiano di cultura , propone a Giacomo di vendere a lui i pupi con i quali aveva dato vita allo spettacolo francese.
A Parigi, Mimmo dirige il teatrino che Panunzio aveva proposto di fondare al padre, e poi comincia il suo percorso autonomo : nel ’71 nasce il gruppo Figli d’Arte Cuticchio. Quando nel 2015 Panunzio muore, Antoine e Stephanie i suoi figli, consapevoli che quei pupi erano rimasti inanimati per troppo tempo decisero che sarebbero tornati in Sicilia per poter rivivere nel loro luogo naturale: il palcoscenico del teatrino dei pupi.