La procura di Palermo chiede la condanna a due anni di carcere per il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo, accusato di favoreggiamento aggravato dall’aver favorito Cosa nostra. La richiesta, sottoposta al gup di Palermo Annalisa Tesoriere, riguarda complessivamente undici persone imputate con il rito abbreviato, coinvolte nel blitz «Cutrara», eseguito lo scorso anno dai carabinieri di Trapani. Inoltre i pm antimafia (procuratore aggiunto Paolo Guido, sostituti procuratori Gianluca De Leo e Francesca Dessì) hanno chiesto la condanna a 20 anni di carcere per Antonino Sabella e Salvatore Mercadante, figlio del boss Michele, entrambi già condannati per mafia; chiesti 12 anni per Camillo Domingo e Carlo Valenti, 10 anni e otto mesi per Daniele La Sala e Francesco Stabile, 8 anni e dieci mesi per Gaspare Mulè, 6 anni e otto mesi per Francesco Virga, 4 anni e sei mesi per Francesco Di Bono. Tra le accuse contestate al primo cittadino di Castellammare del Golfo, c'è un incontro del 18 giugno 2019 con il boss Francesco Domingo (processato con il rito ordinario), svolto nell’abitazione del suocero di Rizzo. Durante l’incontro però il sindaco non aveva il cellulare con sè. Secondo i pm della Dda di Palermo, Rizzo «aiutava Francesco Domingo, nonchè Lilla e Nicola Di Bartolo, titolari della 'Comunità alloggio Madre Teresà (nella quale era socio di fatto anche il predetto Domingo) a ottenere un nuovo immobile ove esercitare detta attività economica, perchè costoro potessero proseguire e incrementare l’attività economica». (AGI)
Cutrara: i Pm chiedono due anni per il sindaco di Castellammare del Golfo
Complessivamente chieste pene per oltre cento anni
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