Dopo appena un anno dalla sua fondazione Studio Rizoma si trasforma, evolvendosi in Fondazione Studio Rizoma, dando così conferma del suo interesse per Palermo come polo geografico, culturale e politico delle sue attività. La nuova 'creatura', presieduta da Lorenzo Marsili è sviluppata insieme alla Fondazione Allianz, porterà nel capoluogo siciliano una programmazione internazionale pluriennale, un piano di sostegno al tessuto culturale della città, oltre che un laboratorio artistico, sociale e politico a carattere permanente.
Il 3 giugno vedrà l'inizio della programmazione pubblica fino al 5, con il Trasnational Restitution Movement a cura della Fondazione Studio Rizoma e Group50:50, che farà confluire nell'Isola artisti, pensatori e attivisti provenienti dall'Europa e dall'Africa, per riflettere collettivamente sul tema " Non è più tempo di negare".
L'accademica francese Bénédicte Savoy, consulente del presidente Macron, autrice del rapporto alla base dell'atto di trasferimento di proprietà di 26 tesori reali di Abomey che la Francia ha fatto riavere al Benin nel 2021; il congolese Emery Mwazulu Dyabanza, fondatore del Multicultural Front Against Pillanging, che due anni fa è passato alle cronache come il Robin Hood del Congo per aver sottratto dal Musée du quai Branly di Parigi un manufatto trafugato dagli occidentali durante il periodo coloniale assurgendo così a simbolo della 'c'è lotta per la liberazione della madrepatria africana'; l'artista e antropologo Leone Contini, famoso per le sue ricerche in campo accademico sulle tracce coloniali sparse nei depositi e negli archivi dei musei italiani, al margine tra arte e lavoro etnografico; Evelyn Acham, la voce più autorevole del movimento Friday for future in Africa e l'antropologa Caterina Pasqualino sono alcuni degli ospiti.
Apertuta venerd' 3 giugno con il Group 50:50 che si esibirà in un concerto; il collettivo è nato in Congo dalla collaborazione di artisti locali, della Svizzera e della Germania, un ensemble multietnico che supera le diversità dettate dalle barriere linguistiche e dai pregiudizi mescolando R&B, beat elettronici, afrobeat, world music.