Cronaca

Crisi idrica la Finanza di Caltanissetta ferma diverse autobotti abusive

Durante dei controlli su decine di autobotti che riforniscono i cittadini segnalata assenza di documentazione valid

Redazione

Caltanissetta - I finanzieri del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno avviato un serrato piano di interventi finalizzato a monitorare le dinamiche di trasporto e rivendita di acqua potabile, per verificare costantemente la regolarità del circuito di distribuzione sotto il profilo penale, amministrativo, tributario e sanitario. Le attività dei finanzieri prendono le mosse dalla recente crisi idrica che ha colpito il territorio della provincia, sulla quale sono intervenuti energicamente l’Autorità Prefettizia e gli amministratori locali.

Durante dei controlli su decine di autobotti che riforniscono i cittadini di Caltanissetta, la guardia di finanza ha accertato delle violazioni igienico-sanitarie in tale operazione. Inoltre, segnalata anche l’assenza di una documentazione valida.

Il lavoro dei finanzieri si è concentrato sull’avvio di un vasto piano di interventi finalizzato al monitoraggio delle dinamiche sul trasporto e la successiva rivendita di acqua potabile. Il tutto, in modo da tracciare il circuito di distribuzione sotto il profilo penale, amministrativo, tributario, sanitario e verificarne la regolarità. I controlli effettuati anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, hanno permesso di riscontrare diverse anomalie a carattere di abusivismo commerciale. In alcuni casi, è stato inoltre scoperta la totale assenza di documentazione e autorizzazioni, anche di carattere sanitario.

Il periodo interessato è stato il mese di agosto. Nello specifico, alcuni trasportatori sono stati sanzionati per la mancata emissione di documento fiscale al termine della vendita, mentre altri sono stati sorpresi a scaricare acqua trasportata con cisterne non conformi alla normativa vigente, privi di qualsiasi autorizzazione da parte degli organi competenti e di certificazione sanitaria. A seguito di ulteriori accertamenti, è emerso che i soggetti non erano titolari di alcuna partita IVA e nei loro confronti sono state elevate sanzioni amministrative per le violazioni igienico-sanitarie con sanzione da € 5.000 a €30.000 ed al Regolamento UE 852/2004 (autocarro non inpossesso di autorizzazioni e certificazioni sanitarie con sanzione da €1.500 a €9.000), oltre all’apertura d’ufficio della partita IVA relativa all’attività esercitata.

Le operazioni di servizio condotte dalla Guardia di Finanza confermano il costante impegno del Corpo nell’attività di prevenzione e repressione degli insidiosi rischi dell’abusivismo commerciale, nonché per verificare il corretto esercizio di attività che richiedono rigide prescrizioni amministrativo/sanitarie, a tutela del mercato, delle imprese regolari e dei consumatori finali, spesso esposti a significativi rischi, anche per la propria salute.

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