Definitiva la confisca per cento milioni di euro eseguita dalla Dia nei confronti dell'imprenditore.
Beni per cento milioni sono stati confiscati a un imprenditore di Monrealecon interessi economici nella provincia di Trapani. Si tratta di Calcedonio Di Giovanni. La prima sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso e ha così posto fine al procedimento di prevenzione avviato dalla Direzione Investigativa Antimafia nel 2014 a carico dell'imprenditore.
La confisca ha riguardato appartamenti, terreni, conti correnti bancari ed aziende, tra cui un importante complesso turistico alberghiero che sin trova nella Sicilia sud-occidentale, presso il quale, in passato, sarebbero stati ospitati boss mafiosi del calibro del capo mandamento di Mazara del Vallo.
L'imprenditore palermitano, secondo ricorrenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, sarebbe stato portatore di interessi delle cosche mafiose siciliane attraverso artificiosi meccanismi fraudolenti mediante i quali avrebbe avuto accesso a cospicui finanziamenti pubblici nazionali e comunitari coinvolgendo nei propri progetti individui vicini ad un noto latitante mafioso.
Confiscate anche alcune società con sede a San Marino e Londra, coinvolte in complesse operazioni finanziarie collegate a grosse transazioni commerciali internazionali.