Politica

Calatafimi. Si dimettono i consiglieri di opposizione

Confermata la misura cautelare per 12 dei tredici fermati nell'operazione Ruina

Laura Spanò

Arriva finalmente l'unica reazione politica all'operazione antimafia "Ruina" che martedì ha portato a Calatafimi Segesta, al fermo di tredici persone e al coinvolgimento del sindaco Antonino Accardo, raggiunto da un avviso di garanzia. Accardo, è indagato di corruzione elettorale. Intercettato Accardo è stato ascoltato raccontare di come gli stava pesando l’esborso di denaro per saldare i conti (nascosti) della sua campagna elettorale. Agli atti del Comune c’è però la sua dichiarazione ufficiale: per la campagna elettorale ha dichiarato di aver speso appena che 150 euro.

I consiglieri comunali di opposizione della lista Futuristi (che sostenevano la candidatura a sindaco di Nicola Cristaldi) poche ore fa hanno rassegnato le dimissioni. Vincenzo Mucaria, Silvio Guida , Patrizia Parisi e Dario Ardito, hanno dichiarato “non vogliamo entrare nel merito delle indagini, ma non c’è dubbio che dalle indagini condotte dalla Procura di Palermo emerge un quadro triste e disarmante sotto tutti i puniti di vista. Abbiamo aspettato qualche giorno prima di decidere, nella speranza che da parte delle forze di governo della città arrivasse un segnale , ad oggi questo non è avvenuto, pertanto ,sarà la minoranza a tentare di ridare dignità alla politica. Crediamo che in occasioni come queste, aldilà di come si risolverà la vicenda giudiziaria, la politica ha il dovere di fare un passo indietro. Calatafimi, dopo l’amministrazione Cristaldi non ha più avuto pace, la politica in questi anni ha dimostrato di non avere gli anticorpi necessari a renderla impermeabile alle logiche ed ai centri di potere pericolosi ed inquinanti al punto da rendersi necessario l’intervento della magistratura. A queste condizioni riteniamo necessario che la politica si fermi a riflettere , spiace che la maggioranza non abbia compreso la gravità della situazione, ed auspichiamo che le nostre dimissioni possano essere motivo di riflessione ed il segnale che non tutta la politica e gli uomini che la rappresentano sono uguali”. Intanto i Gip di Trapani e Marsala hanno confermato la misura cautelare in carcere per dodici dei tredici indagati nell'operazione. Oltre al sindaco Accardo vi sono altri otto indagati, tra questi l’agente penitenziario Vincenzo Ruggirello.

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