Salute

Caffè: rischi o benefici?

Nella maggior parte delle famiglie italiane l’odore del caffè al mattino rappresenta l’inizio della giornata

Nella maggior parte delle famiglie italiane l’odore del caffè al mattino rappresenta l’inizio della giornata, tradizionalmente è diventato un rito, una coccola, anche una scusa per passare piacevolmente del tempo in compagnia. Il caffè appartiene alla categoria della bevande nervine e secondo le indagine condotte dall’EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare) sui consumi di alimenti, rappresenta la principale fonte di caffeina che esercita un ruolo di stimolazione sul sistema nervoso centrale.

È ottenuto mediante diversi processi di lavorazione tra cui tostatura e macinazione e nell’organismo stimola la produzione di due ormoni: adrenalina e noradrenalina coinvolti in meccanismi fisiologici salva vita quali l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa in tempi molto brevi.

Con il tempo l’assunzione di caffeina determina l’aumento della soglia di tolleranza e l’affievolimento del suo effetto, spesso ha come conseguenza l’aumento del consumo da parte della persona; gli effetti negativi possono essere nervosismo, aumento della pressione arteriosa e palpitazioni. Inoltre diverse categorie dovrebbero prestare attenzione al consumo di caffè tra cui le donne in stato di gravidanza e allattamento, coloro che soffrono di patologie gastriche come gastrite e RGE( reflusso gastro-esofageo) per l’irritazione della mucosa gastrica, e di patologie epatiche in quanto il fegato è l’organo deputato al suo metabolismo.

È consigliabile non superare la quota di 300mg di caffeina al giorno, tenendo in considerazione che una tazzina da moka da 50ml e contiene circa 80mg di caffeina (quantità maggiore rispetto ad un espresso per i tempi di infusione più lunghi), quindi non bisogna superare i 3 caffè nell’arco della giornata. Il caffè decaffeinato è ottenuto mediante un trattamento con soluzioni chimiche per estrarre la caffeina presente e in genere ne contiene un minimo di 10 mg.

Facendo una stima giornaliera non bisogna dimenticare che la caffeina è presente in discrete quantità anche in alcune bevande energetiche, cioccolato e bevande a base di cola quindi è necessario che gli adulti tengano sotto controllo anche i bambini e il consumo che fanno di tali prodotti.

In conclusione non si tratta di fare scelte drastiche ma soltanto di farne un consumo moderato e consapevole, ricordando anche che nel momento in cui si aggiunge al caffè lo zucchero ne accresce il valore calorico che di per sé invece è nullo.

Dott.ssa Ilenia Guercio - Dietista

e-mail: guercio.ilenia@libero.it

cell: 320/4609939

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