Buona sanità siciliana, giornalista tedesco racconta sua esperienza al "Sant'Antonio Abate"

“Come facciamo con il conto? Accettate carte di credito?” E’ quanto riferisce tra le altre cose, stupito dall'aver appreso di non dover pagare nulla, un giornalista tedesco in un articolo pubblicato sul quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, raccontando la sua esperienza al "Sant’Antonio Abate" di Trapani. Andreas Rossmann era in vacanza a Trapani e si è recato al pronto soccorso del nosocomio con il sospetto di una aritmia cardiaca diagnosticatagli dalla moglie, che è un medico. I sanitari del reparto, invece, gli hanno riscontrato una sospetta colica epatica, confermata dagli esami clinici. Nell'articolo il giornalista-paziente racconta tutta la soddisfazione, e lo stupore, da cittadino tedesco, per la positiva esperienza ponendo anche l’accento sui pregiudizi dei suoi connazionali nei confronti dell’Italia. L’articolo, pubblicato lo scorso 29 luglio, è stato inviato da Rossmann alla dottoressa Rosa Pollina che, per prima, l’aveva visitato nell’area d’emergenza, con una nota d’accompagnamento nella quale scrive di “essere rimasto molto impressionato dal soggiorno nell’ospedale di Trapani e della cordialità di tutti e di lei in particolare. Quindi ho scritto un reportage che gioca un poco con i pregiudizi dei tedeschi sull’Italia e in particolar modo sulla Sicilia”. “Sono particolarmente orgoglioso – ha commentato il direttore generale dell’ASP di Trapani Fabrizio De Nicola – non solo della professionalità dimostrata dai nostri sanitari ma che sia stata colta anche la loro umanità. L’umanizzazione delle cure infatti – conclude De Nicola – è uno degli processi sui quali noi più puntiamo per il supporto del paziente”. Per l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi, “le aree di emergenza sono la prima frontiera cui i nostri cittadini si trovano a contatto quando devono ricorrere all’ospedalità siciliana. Per questo il nostro obiettivo è quello di migliorare sempre più gli standard dei pronto soccorso. Notizie come questa sono la migliore iniezione di fiducia per il nostro lavoro”.