Cronaca

Arriva la confisca dei beni per Antonino Nastasi, finanziò latitanza Messina Denaro

I carabinieri del ROS e del Comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione al decreto di confisca dei beni, emesso dal Tribunale di Trapani, nei...

Ornella Fulco

I carabinieri del ROS e del Comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione al decreto di confisca dei beni, emesso dal Tribunale di Trapani, nei confronti del 70enne Antonino Nastasi e della moglie Antonina Italia, 65 anni. I due rimasero coinvolti nell’indagine “Mandamento” che, nel 2012, portò all’arresto di esponenti di spicco del clan mafioso di Castelvetrano. In questo modo passa definitivamente allo Stato il patrimonio, già oggetto di sequestro, eseguito in due tranche nel dicembre 2014 e nel gennaio 2015, accumulato dai due anche attraverso il trasferimento fraudolento delle quote della società “EcolsiculaW s.r.l. alla “Spallino servizi" s.r.l., intestate a prestanome e in realtà nella disponibilità di Nastasi che, nel frattempo, è stato condannato all'ergastolo. Secondo la ricostruzione investigativa, i proventi dell'attività imprenditoriale erano destinati, in parte, a finanziare la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. La confisca riguarda un'abitazione, 42 terreni e tre fabbricati rurali riconducibili a Nastasi per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Ad Antonina Italia è stata applicata la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per quattro anni.

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