Politica

Amministrative. A Calatafimi inizia il toto-nomi per la corsa a sindaco

Si voterà il 10 e 11 ottobre prossimi

Laura Spanò

A Calatafimi, inizia il toto-nomi per la corsa a sindaco in vista delle prossime amministrative in programma il 10 e 11 ottobre prossimi. Circolano già un paio di nomi di papabili candidati a sindaco. Tra questi Antonio Ingroia l’ex magistrato, oggi avvocato, che dopo Campobello di Mazara tenterà a Calatafimi, città natale dei suoi genitori, la corsa alla poltrona di sindaco.

Una poltrona che negli ultimi 15 anni si è rivelata però solo foriera di “guai giudiziari” per gli ultimi tre sindaci che si sono succeduti.

Ingroia diversamente da quanto accadde a Campobello di Mazara dove si presentò contro una coalizione di centro-destra, a Calatafimi potrebbe invece essere sostenuto proprio da questo schieramento con qualche esponente dell'area di sinistra.

Gli altri nomi che si fanno sono quello dell'esponente del PD, Salvatore Gucciardo,vice-preside in pensione, residente ad Alcamo ma con forti legami con la sua Calatafimi. Gucciardo, alle amministrative del 28 aprile 2019, raccolse 722 voti. In quelle amministrative vinse Nino Accardi (che poi si dimise perchè coinvolto nell'operazione “Ruina”) e che sbaragliò anche Nicola Cristaldi che arrivò secondo.

L'altro nome che si fa è quello di Francesco Gruppuso, ex assessore all’ambiente della giunta Ferrara. Un giovane molto preparato, in grado di poter certamente gestire un Comune come quello di Calatafimi, in atto vicepresidente dell'associazione Angimbè, si occupa del Centro Didattico che si trova nel bosco omonimo. Non è escluso che il centro-sinistra, possa puntare su di lui ma ancora nulla è certo. Alcune sere fa c'è stata una nuova riunione, conclusasi a notte fonda, con una lista di nomi.

Un altro nome quello dell'attuale commissario straordinario del Comune, Francesco Fragale, anche se sentito lo stesso, ha ribadito chiaramente “che non si occupa di politica”, anche se in questi mesi ha saputo gestire la cosa pubblica in maniera corretta. Ma tra i papabili ci sarebbe anche una donna.

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