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Al via oggi i saldi invernali in Sicilia

Partiti ufficialmente oggi i saldi invernali in Sicilia e, dai primi dati, si prospetta un calo della spesa. Secondo Federconsumatori la riduzione de...

Niki Mazzara

Partiti ufficialmente oggi i saldi invernali in Sicilia e, dai primi dati, si prospetta un calo della spesa. Secondo Federconsumatori la riduzione della spesa sarà, nelle famiglie, pari al 7,5%, secondo il Codacons addirittura toccherà il 12 %. Secondo le proiezioni di Federconsumatori Sicilia sarà soltanto il 36% delle famiglie siciliane a fare acquisti approfittando dei saldi, in leggero calo - quindi - rispetto allo scorso anno quando la percentuale fu del 37% circa. La spesa media per gli acquisti sarà di 179 euro per famiglia, con una riduzione del 5,6 rispetto al 2013, per un importo complessivo in Sicilia di 106,45 milioni di euro. Il calo dei consumi, dovuto al perdurare della crisi economica, si è fatto sentire anche a Natale: per i regali la riduzione, rispetto allo scorso anno, è stata del 6,2%, con una spesa media a famiglia di 119 euro. "Il 2014 si chiude in negativo anche sul fronte della fiducia dei consumatori - ha commentato Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Sicilia - e traccia un quadro in chiaroscuro. L'andamento dei saldi non lascia presagire nulla di buono. Una strada per rianimare i consumi sarebbe stata la completa liberalizzazione dei saldi: anticiparli solo di qualche giorno non ne eviterà un altro deludente andamento. Non solo. Avrebbe, in ogni caso, reso meno plateali e imbarazzanti le vendite scontate sottobanco". Previsioni ancor più negative da parte del Codacons secondo cui le vendite subiranno una riduzione media del 12% rispetto al precedente anno e la spesa che non supererà quota 140 euro a famiglia. "Allo stato attuale - spiega l'associazione dei consumatori - solo il 30% delle famiglie siciliane prevede di fare qualche acquisto durante i saldi, mentre numerosi sono i negozi che, già nei giorni precedenti, hanno avviato saldi mascherati, attraverso l'invio di messaggi e mail ai consumatori con promozioni personalizzate e sconti praticati direttamente alla clientela in fase di acquisto". Su una cosa le associazioni dei consumatori sono d'accordo, nel raccomandare ai cittadini di verificare il prezzo pieno del prodotto che si intende acquistare per combattere le furberie di qualche commerciante scorretto. Ecco il decalogo di Federconsumatori contro le truffe: 1) Non fermarsi mai davanti alla prima vetrina, confrontare i prezzi e, in ogni caso, orientarsi verso beni o prodotti che servono veramente. 2) Diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60%. 3) I saldi possono non interessare necessariamente tutta la merce del negozio. Quella a saldo, però, deve essere tenuta separata e ben individuabile rispetto a quella a prezzo pieno. 4) Attenzione alla presenza delle etichette: quella di origine permette di risalire al produttore, quella di contenuto garantisce la composizione del prodotto, quella di manutenzione informa sulle modalità di lavaggio per evitare rischi. 5) Occhio al cartellino! Su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto. 6) Non esiste l'obbligo di far provare i capi. Il nostro consiglio è, comunque, quello di diffidare dall'acquisto di capi di abbigliamento che non si possono provare. 7) I commercianti in possesso del Pos hanno l'obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat. 8) Conservare sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso in caso di merce fallata o non "conforme", in quanto obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato. 9) Non sono rare le controversie con i negozianti che, in presenza di merce difettosa e impossibilitati a sostituirla, sostengono di non poter rimborsare i clienti perché l'annullamento dell'operazione di cassa sarebbe vietata dalle norme fiscali. Ai sensi dell'articolo 130 del Codice del Consumo la merce difettosa deve essere sostituita o il prezzo rimborsato, specialmente se c'è difetto grave e non riparabile. Inoltre, l'operazione di cassa può essere modificata anche nei giorni successivi. Eventuali problemi o "bufale" possono essere denunciati alla Polizia municipale, all'ufficio comunale per il commercio o alle associazioni di tutela.

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