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Al via il "Progetto Neet" per giovani disoccupati

Offrire un’opportunità di lavoro in azienda a tremila giovani "neet", cioè che non lavorano né studiano né sono in formazione. Èquanto propone il "Pro...

Redazione

Offrire un’opportunità di lavoro in azienda a tremila giovani "neet", cioè che non lavorano né studiano né sono in formazione. Èquanto propone il "Progetto Neet" di Italia lavoro, l’ente operativo del ministero e che, da oggi, è disponibile, con uno sportello apposito, all’interno di ogni sede Confartigianato della provincia di Trapani. Le aziende potranno candidarsi ad ospitare i giovani neolaureati mentre, nei prossimi giorni, si aprirà il bando di selezione per i ragazzi. Il progetto parte con una dote di 10 milioni di euro per promuovere 3.000 tirocini in azienda, retribuiti con una borsa di 500 euro mensili. Per le imprese è sufficiente recarsi presso una delle sedi Confartigianato di Alcamo, Castelvetrano, Marsala, Mazara del Vallo, Pantelleria, Santa Ninfa e Trapani ed effettuare la registrazione.  “Mai più a 25 anni senza aver fatto un giorno di lavoro – commenta Francesco La Francesca, segretario provinciale di Confartigianato Imprese Trapani - con "Progetto Neet" si realizza un’operazione importante volta al recupero di tanti giovani inattivi nel Mezzogiorno d’Italia”. L’intervento si rivolge ai residenti in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, di età compresa tra i 24 e i 35 anni e in possesso di una laurea. In queste regioni il fenomeno dei "neet" è particolarmente grave: nel 2012 i giovani di 15-29 anni in questa condizione erano 1.098.759, pari al 35% di tutti i giovani di questa età. L’iniziativa intende avvicinare questi giovani al mondo del lavoro, attraverso un percorso di tirocinio della durata di 6 mesi a costo zero per le imprese, così da acconsentire di arricchire il curriculum con una concreta esperienza professionale in azienda, lavorando gomito a gomito con i lavoratori più esperti e sotto la supervisione di un tutor. Il progetto focalizza l’attenzione prevalentemente sui laureati in quegli ambiti disciplinari che comportano particolari difficoltà per l’inserimento nel mercato del lavoro. Sulla base dei dati Istat, si tratta dei seguenti gruppi disciplinari: geo-biologico, letterario, psicologico, giuridico, linguistico, agrario e politico-sociale.

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