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Addio a Totò Schillaci, se ne va il bomber delle Notti Magiche

Era ricoverato al Civico da alcuni giorni

Redazione

Aggiornamento - La Regione Siciliana intitolerà la sala riunioni dell'assessorato del Turismo, dello sport e dello spettacolo in via Notarbartolo, a Palermo, alla memoria di Totò Schillaci, prematuramente scomparso. L'iniziativa, intrapresa dall'assessore Elvira Amata e condivisa dal presidente della Regione Renato Schifani, permetterà di rendere omaggio al campione di calcio palermitano con una cerimonia che sarà organizzata nei prossimi giorni.

«È doveroso – afferma il presidente Schifani – perpetuare la memoria di un nostro conterraneo che, grazie ai suoi goal, ha fatto sognare gli italiani. La sua vita e la sua carriera hanno dimostrato a tutti che il talento, la tenacia e la voglia di riscatto consentono di realizzare obiettivi apparentemente impossibili. Ricordare Totò Schillaci significa offrire un modello di umiltà e perseveranza alle nuove generazioni».

«Ho avvertito l'esigenza di intitolare la sala riunioni dell'assessorato alla memoria del campione Totò Schillaci – aggiunge l'assessore Amata - perché sono certa che questa iniziativa potrà contribuire a rendere sempre più viva la memoria in un contesto, come quello rappresentato dalla nostra istituzione, che ha la titolarità delle competenze in materia sportiva».

Palermo - Lutto nel mondo del calcio. Se n'è andata un'icona, un simbolo. È morto Salvatore Schillaci, per tutti Totò, aveva 59 anni. Giocò, tra le altre, per Juve, Inter e in Nazionale. In azzurro coi suoi gol aveva infiammato l'Italia per un'estate, quella del mitico Mondiale del 1990: era malato di tumore al colon ed era già stato operato due volte.

Aveva vinto tante battaglie, sul campo e furi, nella sua seconda vita. Questa volta non c'è riuscito. Era nato a Palermo il 1° dicembre 1964 e si era sposato due volte, con Rita e Barbara: lascia tre figli, Jessica, Mattia e Nicole.

L’8 settembre i familiari di Schillaci hanno scritto un messaggio su Instagram a proposito delle condizioni di salute del loro congiunto. “Viste le innumerevoli chiamate da parte di molte testate giornalistiche e viste le brutte notizie che circolano, informiamo che il nostro amato Totò è in condizioni stabili ed è controllato da un equipe di medici continuamente notte e giorno”. Da quel momento sono iniziati giorni di apprensione culminati con il decesso.

SalvatoreSchillaci, detto Totò, era nato a Palermo il 1° dicembre 1964. Dopo le giovanili all'AMAT Palermo, ha iniziato la sua carriera da calciatore professionista a Messina, esordendo nel 1982 in Serie C2 a 18 anni. In maglia giallorossa è rimasto fino al 1989, collezionando 256 presenze e 77 gol, trascinando la squadra in C1 e poi in Serie B

Nel 1989 viene notato e acquistato dalla Juventus. Lascia la sua Sicilia per 6 miliardi di lire. La prima stagione è ottima: segna 21 gol in 50 presenze totali (tra cui 15 reti al primo anno in Serie A) e contribuisce alla doppietta Coppa Italia e Coppa Uefa conquistate dai bianconeri.

Grazie a questo exploit, Azeglio Vicini decise di portarlo nella spedizione azzurra ai mondiali di Italia 90. Schillaci nelle gerarchie partiva dietro mostri sacri come Vialli, Baggio e Mancini ma nella gara d’esordio contro l’Austria entrò a metà secondo tempo al posto di Carnevale e segnò il gol vittoria. Da quel momento non si fermò più.

Schillaci segna contro Cecoslovacchia, Uruguay e Irlanda, trascinando a suon di gol l’Italia in semifinale. Segna anche nella gara contro l’Argentina ma gli azzurri uscirono ai calci di rigore. Anche nella finale per il terzo posto contro l’Inghilterra siglò la rete della vittoria italiana. Con 6 reti si aggiudicò così la classifica marcatori del mondiale. Le sue esultanze con gli occhi spiritati sono uno dei simboli delle “notti magiche” di quell’indimenticabile estate italiana.

Nel 1992 passa all'Inter per 8,5 miliardi di lire. Qui sigla, in due anni, 12 gol in 36 partite, con diversi problemi fisici che lo hanno accompagnato nella sua avventura milanese. Se ne andò nell’aprile 1994, poco prima che i nerazzurri conquistassero la Coppa Uefa.

Schillaci nella primavera 1994, a neanche trent’anni, sceglie il Giappone, dove con la maglia del Jùbilo Iwata disputerà quasi quattro stagioni nel massimo campionato nipponico, segnando 65 gol in 93 partite. È stato il primo calciatore italiano a migrare in questo torneo.

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