Attualità

Al Parco archeologico di Selinunte la mostra sulle tecniche di costruzione

La mostra durerà fino al 23 luglio dell'anno prossimo

Alessandro De Bartolomeo

Un viaggio a ritroso nel tempo, per un anno di esposizione fino al 23 luglio 2023. Inaugurata al Parco archeologico di Selinunte, la mostra Ars Edificandi-il cantiere nel mondo classico, una produzione MondoMostre di concerto conParco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, diretto da Felice Crescente, e promossa dalla RegioneSiciliana, Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Dipartimento Beni culturali .La mostraè curata dagli architettiAlessandro Carlino, storico dell’architettura che da anni studia i templi dorici siciliani, eBernardo Agrò, già direttore del Parco.

Il visitatore, verrà trasportato alle origini del processo produttivo degli enormi blocchi in pietra estratti dalle vicine Cave di Cusa e successivamente trasportati sulle colline dell'antico sito di Selinunte per la costruzione dei suoi maestosi templi.La mostra nasce con l’obiettivo dichiarato di coinvolgere il pubblico nella comprensione delle tecniche e dei processi che furono compiuti anticamente per erigerne i templi attraverso la ricostruzione in scala 1:1 di un vero e proprio cantiere. Sulla collina orientale e sull’Acropoli sono state ricostruite a grandezza naturale dieci “macchine” tra cui una gru alta 12 metri, riprodotta in scala reale, carri e slitte per il trasporto del materiale estrumenti di misura.

Il percorso della mostra parte dalle Cave di Cusa le cave sono un vero manuale dei sistemi di scavo, la brusca interruzione dei lavori di estrazione – al sopraggiungere dell’esercito cartaginese – ha fatto sì che venissero abbandonati persino i rocchi finiti, pronti per essere trasportati.“Conoscere macchine, tecniche e sistemi costruttivi usati nell'antichità per realizzare i templi è una grande opportunità per meglio comprendere l'origine del patrimonio monumentale che ci è stato consegnato dal passato e che i nostri parchi archeologici custodiscono. La mostra di Selinunte- sottolinea l'assessore dei Beni culturali e dell'Identità siciliana,Alberto Samonà–ci fa comprendere, con il supporto di ricostruzioni fedeli di macchinari, come sono sorti i grandi templi, avvicinando i visitatori e soprattutto i giovani alla scoperta e alla comprensione delle tecniche e dei procedimenti costruttivi del passato”.

“Una mostra dall’alto valore didattico che speriamo possa essere visitata da moltissime scuole– dice il direttore del Parco archeologico di Selinunte,Felice Crescente-,un modo per scoprire come nacquero i templi ma soprattutto l’enorme lavoro di chi ci lavorò”.“I cantieri del mondo antico erano delle vere e proprie piccole città prolifiche formate da maestranze specializzate– spiega il curatoreAlessandro Carlino–e noi abbiamo ricostruito il percorso dei cosiddetti “rocchi” dalle cave, a 11 chilometri da Selinunte, fino al Parco archeologico, dove sono posizionate le macchine in scala 1:1”.

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