Trapani – Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Il tema 2025 – “Water for Peace” – ci ricorda che l’acqua può essere fonte di cooperazione, non di conflitto. Una riflessione particolarmente attuale per la Sicilia, dove alla crescente scarsità si sommano gravi problemi di gestione e dispersione delle risorse idriche. In un contesto segnato dalla crisi climatica e dalle inefficienze strutturali, l’acqua per la pace globale diventa anche un obiettivo locale, urgente e imprescindibile.
La Sicilia, pur essendo storicamente ricca di bacini, oggi si trova in una situazione critica:
Solo 30 invasi su 47 risultano operativi.
Nel 2022, la perdita d’acqua durante la fase di immissione in rete ha raggiunto il 51,6%.
Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato a livello globale, con effetti devastanti sull’equilibrio idrico dell’isola.
Una condizione che riguarda anche Trapani e il suo territorio, dove agricoltura, turismo e uso civile dipendono da un’acqua sempre più scarsa e mal gestita.
Ai lunghi periodi di siccità estrema, si alternano improvvise piogge violente. Anche in Sicilia, come nel resto del Paese, la cattiva pianificazione urbanistica e la cementificazione ostacolano il naturale assorbimento dell’acqua. Il rischio di alluvioni lampo cresce, anche a causa della mancanza di casse di espansione nei bacini fluviali regionali.
Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Acqua, il WWF Italia lancia un appello anche ai siciliani: spegnere le luci e dedicare 60 minuti alla Terra, o a un gesto concreto di consapevolezza ambientale. L’obiettivo? Richiamare l’attenzione sull’acqua dolce, una risorsa fondamentale per le persone e gli ecosistemi, ma oggi minacciata da sprechi, incuria e ritardi politici, soprattutto nelle regioni del Sud.
“È indispensabile ripartire da una gestione idrica a livello di bacino”, afferma Andrea Agapito Ludovici del WWF. Per la Sicilia, ciò significa investire in:
Reti idriche moderne ed efficienti
Salvaguardia delle falde e dei corsi d’acqua
Piani di adattamento climatico locali, previsti dal PNACC
Solo così si potrà garantire equità tra gli usi civili, agricoli e ambientali.
Anche i cittadini possono contribuire alla tutela dell’acqua:
Evitare sprechi a casa e in giardino
Usare elettrodomestici a basso consumo
Segnalare perdite e inefficienze
Partecipare a iniziative locali per la protezione dei fiumi e delle falde
Diffondere cultura ecologica nelle scuole e tra le famiglie
Ogni gesto, anche piccolo, può fare la differenza.
L’acqua è al centro della convivenza pacifica, del benessere collettivo e della salvaguardia ambientale. In Sicilia come nel resto del mondo, è tempo di passare dalle parole ai fatti. In attesa che le istituzioni intervengano con decisione, ciascuno di noi può scegliere di non sprecare una goccia in più.