Accorpamento porto: Trapani Cambia risponde alla senatrice Orrù
L'associazione "Trapani Cambia" torna sulla questione del porto di Trapani e del suo possibile accorpamento a quello di Palermo. "Sono ore decisive pe...
L'associazione "Trapani Cambia" torna sulla questione del porto di Trapani e del suo possibile accorpamento a quello di Palermo. "Sono ore decisive per il futuro del porto di Trapani", si ribadisce nella nota stampa diffusa dopo le rassicurazioni fornite nei giorni scorsi dalla senatrice del Pd Pamela Orrù e l'intervento del presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno che mostrava preoccupazione sull’ipotesi di accorpamento. Secondo "Trapani Cambia" le cose non starebbero esattamente come riferito da Orrù secondo cui "al momento non c’è alcun provvedimento che preveda l’accorpamento degli scali di Trapani e Palermo sotto un’unica Autorità portuale". "Non è vero - si legge nella nota diffusa dall'associazione - che le decisioni sono lontane da venire, semmai è vero il contrario. Già all’inaugurazione del Salone nautico di Genova dello scorso 30 settembre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio era stato chiaro: «Per la riforma dei porti abbiamo già preparato il decreto legislativo, stiamo definendo gli ultimi dettagli per la riforma della governance. Andiamo bene, il decreto è pronto». Secondo le indiscrezioni trapelate, nel decreto ormai pronto sono stabiliti gli accorpamenti – partendo da Ovest – tra Genova e Savona (sede a Genova), Livorno e Piombino (sede a Livorno), Napoli e Salerno (sede a Napoli), Cagliari e Olbia (sede a Cagliari), Palermo e Trapani (sede a Palermo), Augusta, Messina e Catania (sede Augusta). A queste sei Autorità portuali si aggiungono altre 6 per le quali non è previsto nessun accorpamento, vale a dire Civitavecchia (unico porto non core, ma in pratica porto di Roma), Gioia Tauro, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste. Dopo un incontro con i parlamentari del Partito democratico, resterebbero quindi separati i porti di Ancona e Ravenna, in una ipotesi precedente accorpati. Sembra ancora in dubbio il futuro di La Spezia e Carrara. Questa vicenda, però, è ancora aperta, perché le istituzioni di Carrara — con il governatore toscano Enrico Rossi in testa — vogliono restare in Toscana e non passare sotto la giurisdizione ligure". "Il dibattito che in questi giorni percorre l’Italia - sottolinea Trapani Cambia - non sembra ancora sfiorare la città di Trapani, il cui futuro, nonostante le rassicurazioni della senatrice Orrù, sembra ancora legato alla città palermitana. Permane, infatti, l’equivoco di trattare il porto di Trapani come ancora sede di Autorità Portuale soltanto per poterlo accorpare con Palermo, nonostante, com’è noto, l’Autorità Portuale di Trapani sia ormai solo un lontano ricordo perchè definitivamente soppressa già nel 2009". Secondo l'associazione trapanese, "la senatrice Orrù, sull’esempio dei colleghi del Pd di Ravenna e Ancona, dovrebbe chiarire fuori da ogni dubbio se intende farsi portavoce presso il governo nazionale per evitare l’accorpamento con Palermo. Èstato già detto, infatti, che il Piano della Portualità e della Logistica, prevede il riassetto e l’accorpamento delle Autorità Portuali esistenti e che, pertanto, lo stesso piano non prevede il coinvolgimento di Trapani nella logica degli accorpamenti delle Autorità Portuali". "Per lo stesso motivo Trapani - conclude la nota di Trapani Cambia - non dovrebbe essere coinvolta nel decreto governativo del Ministro Delrio, per ora in bozza, afferente la riorganizzazione delle Autorità portuali. Lo status di Trapani, porto nazionale, senza Autorità Portuale, al pari di altri porti nazionali, (come ad esempio Porto Empedocle, Castellammare di Stabia o Pescara) potrà essere definito in seguito, senza l’urgenza imposta in questi giorni dalla necessità di riassetto delle Autorità Portuali esistenti.
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