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    Discarica di Borranea: i sindaci del trapanese chiedono chiarezza alla Regione sui 40 mln per il nuovo impianto
    Pronta la risposta della Regione
    Redazione4 Dicembre 2025 - Attualità
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    Trapani – Botta e risposta tra i 25 sindaci del trapanese e la regione siciliana in merito alla mancata assegnazione di quasi 40 milioni di euro per un impianto di trattamento dei rifiuti che dovrebbe sorgere in contrada Borranea, alleggerendo di fatto i conferimenti nell’attuale discarica.

    La missiva dei sindaci del trapanese

    I sindaci dei 25 comuni della provincia di Trapani hanno inviato infatti una lettera di protesta al presidente della Regione Renato Schifani chiedendo di fare chiarezza su questi 40 milioni destinati alla realizzazione di un nuovo impianto. Impianto già inserito nell’elenco dei progetti finanziabili previsti dall’accordo Stato-Regione siglato nel maggio 2024, che fa riferimento ai fondi Fsc 2021/2027.

    «Il progetto – spiegano  i sindaci – è stato autorizzato in piena corrispondenza col piano regionale dei rifiuti e la pianificazione d’ambito ed è corredato di tutte le autorizzazioni ambientali e amministrative». Dall’ottobre 2024 gli amministratori hanno informato la presidenza della Regione di tutti i passaggi e hanno chiesto contezza sulla copertura finanziaria. «Nonostante diversi solleciti, incontri e contatti, la sola risposta formale avuta è stata una nota del 31 ottobre scorso dell’ufficio speciale presieduto da Salvo Cocina, con cui si rimetteva in discussione tutto l’iter procedimentale, con una serie di domande e richieste che sembrano riavviare un’istruttoria già completata», scrivono nella missiva.

    La risposta della Regione

    Pronta la risposta dell’Ufficio speciale per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti,  alla lettera dei sindaci di 25 Comuni della provincia di Trapani inviata al presidente della Regione.

    «Le risorse del Fsc 2021/2027 destinate all’impianto di trattamento dei rifiuti in contrada Borranea a Trapani sono confermate, così come previsto dall’accordo Stato-Regione siglato nel maggio 2024. È necessario, però, che la Srr Trapani Nord fornisca una serie di chiarimenti e integrazioni all’Ufficio speciale – Struttura del Commissario straordinario per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti, per poter completare l’iter istruttorio».

    Si tratta di una interlocuzione avviata dall’Ufficio speciale già nella scorsa primavera. A fine ottobre una lunga lettera dell’Ufficio speciale indirizzata alla Srr sottolineava che non erano stati ancora inviati né la documentazione dell’avviso pubblico per ricorrere a un partenariato pubblico-privato per la realizzazione dell’impianto, né il progetto di fattibilità, che è stato consegnato appena pochi giorni fa.
    In particolare, tra le varie osservazioni, l’Ufficio speciale chiedeva di chiarire se l’impianto in progetto, la cui autorizzazione risale al 2019, risultasse conforme alle previsioni del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato nel novembre 2024 che vieta i Tmb e ammette impianti che recuperano la materia, ma anche perché fosse stato dimensionato per quasi il doppio della stima della domanda di trattamento rispetto al fabbisogno della provincia di Trapani. Tra le richieste di integrazioni anche la copia della documentazione relativa alla verifica del progetto di fattibilità, del parere obbligatorio del Consiglio superiore del Lavori pubblici. La Srr ha avviato, infatti, un project financing pubblico-privato per il quale occorrono tutti i pareri di legge e la convenienza economica per gli utenti. Si assicura che l’Ufficio sta esaminando il progetto appena inviato e risponderà prontamente.

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