CronacaTrapani – Era stato ricoverato ieri al Sant’Antonio Abate di Trapani, dov’era giunto da Lampedusa in elicottero, è morto stamane in ospedale uno dei cinque migranti con grave crisi respiratoria dovuta all’inalazione di idrocarburi nella stiva del barcone sul quale viaggiavano 91 persone, due delle quali trovate morte al momento del soccorso.
I migranti erano stati portati nell’isola delle Pelagie. Ventuno di loro accusavano crisi respiratoria e per cinque – in gravi condizioni – è stato deciso il trasporto in elisoccorso a Trapani, Sciacca, Palermo e Agrigento. Sedici sono in osservazione al Poliambulatorio di Lampedusa.
Due migranti erano morti e altri quattordici versavano in gravi condizioni dopo un soccorso avvenuto al largo di Lampedusa. Le vittime, trovate nel sottocoperta del barcone, sarebbero decedute per l’inalazione di idrocarburi, la stessa causa che ha provocato una grave crisi respiratoria agli altri passeggeri. Cinque dei feriti sono stati intubati e trasferiti in rianimazione negli ospedali di Palermo, Agrigento, Sciacca e Trapani.
Per 23 è stato necessario iniettare l’antidoto, il blu di metilene, in grado di contrastare l’intossicazione da idrocarburi che ha provocato la crisi respiratoria. Alcune fiale erano al poliambulatorio di Lampedusa, altre sono state portate in elicottero dall’ospedale Civico di Palermo. A coordinare il trasferimento da Lampedusa è la centrale operativa del 118 di Palermo. Altri 16 sono rimasti invece in osservazione al poliambulatorio di Lampedusa.
Per trasportare i più gravi nelle strutture sanitarie attrezzate erano stati inviati tre elicotteri, uno da Palermo e uno da Pantelleria, che si aggiungono a quello già operativo sull’isola della Marina Militare. L’imbarcazione, segnalata dall’elicottero HeloLux, trasportava in tutto 91 persone, tra cui una donna e 5 minori, ed è stata soccorsa da motovedette della Guardia di finanza e della Guardia costiera a circa sedici miglia da Lampedusa.
