Trapani
Sinistra Italiana difende Trapani: interrogazione parlamentare sugli impatti della base F-35 a Birgi
La presenza della base per gli F35: "impone al nostro territorio una riflessione seria e collettiva"
Redazione16 Settembre 2025 - Attualità
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    Trapani – “L’annuncio della nascita a Trapani-Birgi del polo internazionale di addestramento per i caccia F-35, gemello della Luke Air Force Base in Arizona – unica altra base al mondo destinata a tale funzione – impone al nostro territorio una riflessione seria e collettiva”.

    Lo scrive in una nota Sinistra Italiana – Alleanza Verdi Sinistra, con tutto il gruppo parlamentare di Camera e Senato che annuncia che presenterà interrogazioni parlamentari urgenti sulla realizzazione della base di addestramento a Birgi.

    “Trapani – si legge nella nota – non può diventare ancora una volta una zona sacrificata agli interessi militari e industriali. La nostra città ha bisogno di sviluppo sostenibile, turismo, cultura e lavoro, non di nuovi conflitti e nuove minacce ambientali”.

    Cosa dimostra l’esperienza statunitense

    E poi continua: “L’esperienza statunitense dimostra con chiarezza gli impatti devastanti delle basi addestrative per gli F-35. In Arizona, attorno alla Luke Air Force Base, la popolazione è costretta a convivere con una serie di gravi conseguenze: l’inquinamento idrico, dovuto alla presenza di sostanze tossiche e persistenti legate alle attività militari, ha avuto effetti pesanti sulla salute pubblica; il valore degli immobili nelle aree attraversate dalle traiettorie di volo è crollato, perché il rumore assordante rende difficile la vita quotidiana; infine, città come El Mirage hanno visto oltre il sessanta per cento del loro territorio vincolato e penalizzato dallo “spettro del rumore” e dai rischi di incidente aereo, con pesanti limitazioni allo sviluppo urbano ed economico. Non possiamo permettere che lo stesso copione si ripeta a Trapani e nel territorio circostante. La presenza di una base F-35 a Birgi non riguarda solo il rumore e l’inquinamento acustico che colpiranno direttamente quartieri e frazioni limitrofe all’aeroporto oltre che la città di Trapani, ma anche il rischio di danni irreversibili allo Stagnone e alle Saline, ecosistemi di pregio internazionale e habitat di specie protette, oltre al depotenziamento dell’aeroporto civile – vero motore del turismo e dello sviluppo locale – che verrebbe inevitabilmente subordinato alle esigenze militari”.

    Un territorio già avamposto della Nato

    “È inaccettabile che cittadini e amministrazioni locali – prosegue la nota – non siano coinvolte in decisioni di tale portata per il proprio futuro. I trapanesi hanno il diritto e il dovere di conoscere e valutare questi impatti prima che sia troppo tardi. Per questo non possiamo limitarci ad affrontare la questione come un semplice bilanciamento fra investimenti militari ed eventuali ricadute economiche: il tema è innanzitutto etico, politico e sociale. Il nostro territorio, già oggi avamposto strategico per NATO e Stati Uniti, rischia una crescente militarizzazione che mette in secondo piano il diritto dei cittadini a uno sviluppo sostenibile fondato su cultura, turismo, innovazione e pace. Proprio per questo il Consiglio Comunale di Trapani, con l’Ordine del Giorno approvato il 27 giugno 2025, ha già tracciato un indirizzo chiaro: la nostra città deve impegnarsi per la pace e il disarmo, per la riconversione civile ed economica dei territori segnati dalla presenza di servitù militari, e per la difesa dei diritti umani in ogni scenario internazionale, come dimostrato dalla presa di posizione sulla tragedia di Gaza”.

    Infine la conclusione: “Alla luce di tutto ciò, Sinistra Italiana Trapani chiede con forza una valutazione ambientale indipendente sugli impatti degli F-35 sullo Stagnone, sulle Saline e sulla salute dei cittadini, la piena tutela del diritto alla casa e alla qualità della vita dei residenti che vivono entro il raggio di impatto acustico, la salvaguardia del ruolo dell’aeroporto civile di Trapani-Birgi come infrastruttura strategica per il turismo e lo sviluppo locale, che non può essere subordinato alle esigenze militari, e un impegno chiaro di tutti i sindaci dei territori coinvolti a rappresentare in ogni sede istituzionale la contrarietà dei cittadini a nuove servitù militari”.

    In linea con questa visione, il segretario regionale di Sinistra Italiana Pierpaolo Montalto.

    “Ci opporremo con tutti i mezzi a nostra disposizione alla realizzazione di questa base militare, l’ennesima in Sicilia, terra di accoglienza e di convivenza da millenni, che ripudia la guerra e non vuole partecipare in alcun modo alle guerre che si moltiplicano nel mondo, in Europa e nel Mediterraneo, a cominciare dal genocidio del popolo palestinese”.

     

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