Catania
Incidente sul lavoro. Precipita da impalcatura, operaio morto nel Catanese
Era impegnato in lavori di ampliamento di un capannone
Redazione8 Settembre 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Riposto (Catania)  – Ennesimo incidente sul lavoro in Sicilia. Un operaio è precipitato da impalcatura ed è morto a Riposto nel Catanese. L’uomo era impegnato in lavori di ampliamento di un capannone

    Un operaio cinquantenne è morto in un incidente sul lavoro avvenuto stamattina a Riposto, nel Catanese.

    Secondo una prima ricostruzione, l’uomo, impegnato nell’ ampliamento di capannoni di una ditta di serramenti per edilizia, sarebbe precipitato da un’impalcatura perdendo la vita sul colpo. Sul posto personale del 118 e carabinieri della locale stazione. Richiesto l’intervento dello Spresal e del Nil.

    Sulla vicenda è intervenuto il Codacons che esprime profondo cordoglio per la tragica morte dell’operaio quarantenne precipitato questa mattina in contrada Rovettazzo, durante i lavori di ampliamento di un capannone industriale.

    “È inaccettabile che nel 2025 si continui a morire in cantieri e luoghi di lavoro che dovrebbero essere sicuri – dichiara il giurista e Segretario Nazionale Codacons, Francesco Tanasi –. La Sicilia, come confermano le cronache, paga un tributo altissimo in termini di vite umane a causa di carenze nella prevenzione, nella vigilanza e nella formazione. Ogni incidente di questo tipo non è una fatalità, ma il segnale di un sistema che non riesce ancora a garantire adeguata tutela ai lavoratori.”
    Il Codacons ribadisce la necessità di un piano straordinario regionale per la sicurezza sul lavoro, che ponga al centro la prevenzione attraverso controlli più frequenti nei cantieri, formazione obbligatoria e sanzioni severe per chi non rispetta la legge.
    “Chiediamo un incontro urgente al Presidente della Regione Siciliana e agli assessorati competenti – prosegue Tanasi – perché la sicurezza non può restare solo sulla carta: servono azioni concrete e immediate per fermare questa strage silenziosa che colpisce le famiglie e indebolisce l’intero tessuto sociale ed economico della Sicilia.”
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