Trapani
Pala Daidone resta agli Shark, ma il patron “vivacemente” contesta
Il provvedimento è a firma del sindaco Tranchida, però trova marcato dissenso del presidente Antonini
Rino Giacalone14 Agosto 2025 - Attualità
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    Trapani – di Rino Giacalone  – Il provvedimento è a firma del sindaco Giacomo Tranchida ed è stato diffuso nella tarda serata. Il primo cittadino ha assunto in modo autonomo l’adozione dell’atto, mandato anche (per conoscenza) al prefetto Daniela Lupo. Un documento che potrebbe rappresentare, ma fuoi da ogni tecnicismo burocatico, l'”addendum” alla convenzione già esistente tra Comune e Shark. Ma nemmeno il tempo di ragionarci su, che è arrivato il dissenso del patron Antonini.

    La giornata a Palazzo D’Alì

    Una giornata di intenso lavoro a Palazzo D’Alì (mentre fuori l’opposizione consiliare diffondeva un documento contestando l’assenza di iniziative pro Shark), anche con la partecipazione di tecnici e professionisti esterni. Tutto e tutti per salvare la stagione agonistica a Trapani degli Shark, messa in pericolo dinanzi alla non remota possibilità che senza un documento netto nei contenuti, la Lega Basket potesse mettere in discussione il possesso regolare degli Shark dell’impianto sportivo di piazzale Ilio, per affrontare la prossima stagione agonistica di serie A.

    Alla fine in serata la diffusione della notizia. Palazzo D’Alì: la Trapani Shark continua ad avere l’impianto nella sua disponibilità. Ma ci sono condizioni precise. Passaggi da farsi con l’Anac, Autorità anticorruzione, vigila su ogni forma di appalto e affidamento, chiusura delle posizioni economiche ancora aperte. E queste entro una data precsa quella del 31 ottobre.

    Ma in pochi secondi abbiamo capito che il provvedimento non porta il sereno. Il provvedimento è stato bocciato in toto dal patron Valerio Antonini, che su X, a tamburo battente dalla diffusione della nota da Palazzo D’Alì, ha scritto nero su bianco di voler passare al contenzioso. Ma non solo. Per nulla scontata l’ipotesi chegli Shark potrebbero andare a giocare altrove , perché “indotti a far questo dal Comune”. E questo per quel termne posto nella regolazione dei rapporti entro il 31 ottobre. “Significa che dopo quella data mi potranno togliere il palazzetto – dice Antonini – ed allora io da lunedì dovrò già trovarmi una struttura alternativa, se questo dovesse avvenire. Dovrò sapere dove continuare a giocare il campionato. Questo io e non solo io ma chiunque può leggere, così c’è scritto”.

    Aria quindi surriscaldata, la temperatura nei rapporti tra Shark e Comune resta alta, altissima.

    A maggior ragione si rende necessario, a parte il tavolo tecnico fissato per il 19 agosto, l’incontro convocato dal prefetto Lupo in prefettura per il 21 agosto.

    La nota di Palazzo D’Alì

    Alle parole del cronista, preferiamo riportare intanto quelle del provvedimento firmato dal primo cittadino Tranchida. Palazzo D’Alì insiste, abbiamo lavorato per salvare la stagione agonistica, si insiste nel presentare il documento come un’apetura alle necessità della società e della squadra di basket. Ma anche a protezione del patrimonio pubblico e agli interessi collegati.

    “L’Amministrazione Comunale – si legge nel documento – ribadendo allo stato comunque preminente, e sotto i diversi profili ascrivibili alle funzioni del Sindaco, l’interesse generale della rappresentata comunità nell’assicurare il regolare svolgimento del campionato, continua a garantire l’utilizzo del Palazzetto dello Sport “Ettore Daidone” sito nel Piazzale Ilio per la stagione sportiva 2025/2026, e ciò, in attesa di procedere nel rispetto di leggi, regolamenti, normative anche di natura contabile e della giurisprudenza amministrativa e contabile, ai necessari approfondimenti e precisazioni funzionali, tanto per la composizione anche transattiva (entro e non oltre il 31/10/2025) delle posizioni tra le parti nonché all’adozione di tutti i provvedimenti amministrativi consequenziali a tutela degli interessi anche patrimoniali dell’Ente, ivi comprese le procedure di evidenza pubblica per eventuali successive assegnazioni dell’impianto, fermo restando il richiesto assolvimento dei canoni elettrici e idrici (oggetto di contraddittorio e salvo conguaglio) nonché degli adempimenti conseguenti alle posizioni fiscali e tributarie di competenza comunale”.

    Il Pala Daidone per Palazzo D’Alì resta agli Shark

    Il Pala Daidone per Palazzo D’Alì resta agli Shark ma con degli assolvimenti. Quelli di carattere economico. Il Comune fa riferimento anche a prossime consultazioni con l’Anac, l’Autorità che vigila sulle procedure anticorruzione, un ‘impegno di approfondire la tematica. Una cosa però almno a noi non sfugge: il fatto che l’atto firmato dal sindaco Tranchida non riporta da alcuna parte la dicitura che la convenzione stipulata nel 2023 tra Comune e l’allora Shark Ssd, sia ad oggi ritenuta (dal Comune) “decaduta” o “revocata”. La convenzione viene semmai richiamata. Sottolineature che però il patron Antonini dice di non condividere.

    Le parole del patron Valerio Antonini

    Il presidente degli Shark non ci sta e al solito non le manda a dire: “La solita presa per i fondelli. E’ evidente che non c’è alcuna garanzia di continuità dell’attività. Una vergogna assoluta. Da domani lavoreremo con i legali per far capire che siamo tutto fuorché dei pivelli da prendere in giro. E’ chiaro che il Comune non vuole né Valerio Antonini né la Trapani Shark a Trapani. Pertanto ci muoveremo di conseguenza. Basta, mi sono veramente stancato”. Antonini va giù a muso duro, “parlare di future successive assegnazioni (nel documento la cosa viene presentata come eventualità ndr) significa non riconoscere gli investimenti milionari da me fatti dentro la struttura”.

    E tutto questo è successo fino a stasera. Domani giornata di Ferragosto potrebbe essere vacanza ma non per tutti. Certamente da lunedì ci sono da attendersi novità. Per quella giornata il patron degli Shark ha annunciato che si muoverà con i suoi legali per contestare l’odierno provvedimento. Per Antonini non ci può essere altro in vigore oggi se non la convenzione firmata nel 2023, solo con questa si ritiene garantito. Da Roma potrebbe farsi sentire anche la Lba.

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