Palermo
Palermo: Finisce in manette la banda che sequestrò a scopo di rapina un imprenditore
Il fatto è avvenuto a novembre scorso
Redazione8 Luglio 2025 - Cronaca



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    Palermo – Lo avevano sequestrato per spillargli contanti, gioielli e le armi che custodiva in cassaforte. Dopo mesi di indagini la polizia di Palermo ha individuato e fermato altri due componenti il commando che il 30 novembre 2024 sequestrò un imprenditore. In quell’occasione i malviventi costrinsero la vittima a consegnargli tutto. Alla fine però qualcosa non andò per il verso giusto e due componenti della banda furono bloccati in flagranza. Ora gli investigatori hanno chiuso il cerchio fermando i complici.

    La cronaca

    La polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip nei confronti di uomo di 49 anni (A. S.) e un giovane di 20 (A. S.) accusati a vario titolo di rapina pluriaggravata, sequestro di persona e ricettazione per l’assalto in casa di un imprenditore, attivo nel settore della logistica e dei trasporti, avvenuto il 30 novembre scorso in via Altofonte.

    Gli agenti della squadra mobile hanno ricostruito cosa accadde a novembre. La banda tese un agguato all’imprenditore che stava tornando a casa bloccandolo in auto davanti al cancello. Minacciandolo lo avrebbero costretto a entrare nella villa perché consegnasse loro soldi, preziosi ed ancora pistole e fucili da lui legalmente detenuti e custoditi in una cassaforte.

    Poi si diedero alla fuga. La vittima, chiamò subito il 112 raccontando l’accaduto. Sul posto giunsero le volanti che riuscirono a bloccare due dei quattro malviventi recuperando gioielli e armi.

    Da allora gli agenti della sezione Antirapina hanno lavorato per individuare gli altri due presunti complici e questo grazie alle intercettazioni, telefoniche e ambientali, alle perquisizioni e all’analisi dei tabulati alle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza che hanno fornito riscontri al racconto dell’imprenditore.

    L’attività investigativa, spiegano dalla questura, ha permesso di raccogliere “gravi indizi di colpevolezza a carico del ventenne” nelle “fasi preparatorie, organizzative ed esecutive, insieme gli altri autori della rapina, nel sequestro della vittima, la cui abitazione e i cui spostamenti erano stati già monitorati dagli indagati”

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