Identificativo personale, adesivo e non rimovibile. In arrivo anche RC obbligatoria e nuove sanzioni: svolta nella regolamentazione della micromobilità
Roma – È entrato nella sua fase operativa il primo decreto che introduce l’obbligo del targhino identificativo per tutti i monopattini elettrici. Firmato il 27 giugno 2025 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il provvedimento rappresenta un punto di svolta nella regolamentazione della micromobilità in Italia.
Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in questi giorni, impone che ogni monopattino sia dotato di un contrassegno adesivo personale, realizzato dal Poligrafico dello Stato e distribuito dalla Motorizzazione civile. Il targhino non sarà associato al veicolo, ma all’utilizzatore, visto che i monopattini non rientrano nel registro dei veicoli e sono privi di numero di telaio.
Il formato sarà plastificato, non rimovibile senza danneggiamento, con fondo bianco riflettente, codice alfanumerico, sigla “M.E.F.” e l’emblema della Repubblica.
L’obbligo scatterà 15 giorni dopo la pubblicazione ufficiale del decreto. Resta da attendere un secondo provvedimento, atteso entro luglio 2025, che definirà prezzo e modalità di richiesta del targhino. Il costo dovrebbe aggirarsi su pochi euro.
Il contrassegno dovrà essere ben visibile:
sul parafango posteriore, se predisposto
oppure sul piantone dello sterzo, tra i 20 cm e 1,20 m dal suolo
Con il targhino, diventerà obbligatoria l’assicurazione di responsabilità civile (RC) per i conducenti. L’obiettivo è una maggiore tracciabilità e tutela in caso di incidenti, secondo quanto previsto dalla riforma del Codice della Strada entrata in vigore a dicembre 2024.
Restano in vigore tutte le regole attuali, come:
A queste si aggiungono le nuove sanzioni amministrative:
La riforma segna un cambio di passo atteso da tempo. Dopo anni di boom incontrollato – soprattutto nelle grandi città – il governo punta a integrare i monopattini nel tessuto urbano in modo più sicuro, tracciabile e responsabile.
Una scelta che segue l’esempio di altri Paesi europei e che, secondo il Ministero, non mira a penalizzare l’uso dei mezzi leggeri, ma a renderli parte di un sistema di mobilità sostenibile, al pari di bici e scooter elettrici.
Stato attuale:
Seguiranno aggiornamenti su costi, modulistica e tempistiche per la richiesta dei targhini tramite Motorizzazione.