Chi beve non guida. O, se lo fa, da oggi il motore resta spento.
Roma – È ufficiale: Matteo Salvini ha firmato il decreto attuativo che rende operativo l’obbligo di installare l’alcolock per chi è già stato pizzicato alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro. Una soglia che non lascia spazio a dubbi: sei ubriaco, stai mettendo a rischio la tua vita e quella degli altri.
Immaginate questo: salite in macchina, infilate la chiave (o premete il pulsante di accensione, per i più tecnologici), ma prima che il motore si avvii, dovete soffiare in un boccaglio. Se l’alito è pulito, si parte. Se c’è alcol nel sangue? L’auto non si muove. Letteralmente.
Il sistema si basa su sensori elettrochimici di precisione. Registra tutto: orario, data, risultati del test. E no, non si può imbrogliare. I modelli più avanzati riconoscono se a soffiare è davvero un essere umano (quindi niente “passaggi di bocca” ad amici sobri) e rilevano manomissioni.
La manutenzione è obbligatoria, periodica, e il dispositivo può essere controllato dalle autorità. Insomma: se ci provi a fare il furbo, è molto probabile che ti beccano.
In realtà, il nuovo Codice della Strada è già attivo dal 14 dicembre 2024. Questo decreto ne sblocca una delle novità più attese e controverse: l’alcolock diventa realtà.
Solo ai recidivi, per ora. Niente obbligo per chi ha avuto un singolo episodio sotto soglia, né per neopatentati o professionisti della guida. Ma attenzione: il Governo non esclude di estendere l’obbligo anche ad altre categorie in futuro.
Le officine autorizzate avranno istruzioni precise su come installare e revisionare il dispositivo.
«Chi ha messo a rischio la propria vita e quella degli altri – ha detto il ministro – non può tornare a guidare senza controlli. La sicurezza stradale viene prima di tutto».
Parole dure, ma coerenti con la linea adottata: tolleranza zero verso chi trasforma l’auto in un’arma per leggerezza o irresponsabilità.
In Francia, Belgio, Svezia, Finlandia e nei Paesi Bassi, l’alcolock è già una realtà da anni. E i risultati? Calo degli incidenti legati all’alcol. Meno morti. Più coscienza.
Con questa misura, anche l’Italia prova a mettersi in carreggiata. Tardi, forse. Ma meglio tardi che mai.
Il monito è chiaro: se hai alzato troppo il gomito e ti hanno già fermato una volta, non basta pentirsi. D’ora in poi ci sarà una macchina a ricordarti, ogni volta che provi a guidare, che le regole esistono per salvare vite. Anche la tua.