Palermo – Resta alta la tensione nelle carceri siciliane. Violenze nel carcere palermitano dell’Ucciardone.
A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Ennesima aggressione alla IX Sezione della Casa di reclusione dell’Ucciardone”, spiega il segretario della Sicilia Calogero ‘Lillo’ Navarra.
“Ad avere la peggio, un agente scelto di polizia penitenziaria che, nel tentar di placare un detenuto, si è visto lanciare dallo stesso pezzi di ceramica ricavati dalla rottura del water della cella”.
Il sindacalista sottolinea “l’importante lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria che nonostante l’insostenibile, pericoloso e stressante lavoro svolge con orgoglio e professionalità i propri compiti istituzionali ed è riuscito a gestire ancora una volta un pericoloso evento critico che avrebbe potuto comportare conseguenze peggiori”, conclude Navarra.
Il segretario generale del Sappe Donato Capece, rinnova al DAP la richiesta di potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti regionali ma anche la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane.
Capece evidenzia il ruolo centrale dei Baschi Azzurri nel sistema sicurezza del Paese: “Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato e dimostra, ogni giorno, non soltanto di costituire un grande baluardo in difesa della società contro la criminalità in termini preventivi, ma anche di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori del carcere”, anche in relazione all’ampio settore dell’area penale esterna che vede coinvolte, in Basilicata, quasi mille persone.
“Non lasciate soli le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”, conclude Capece: “servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”.