Dal 30 maggio parte la sfida che può riscrivere la storia del basket a Trapani
Trapani – Non è solo una semifinale. È il momento che un’intera città aspettava da decenni. Il 30 maggio il PalaShark si trasformerà in una bolgia: si alza il sipario sulla serie tra i Trapani Shark e la Germani Brescia, con un biglietto per la finale scudetto come posta in palio. È la prima volta che Trapani arriva così in alto nel basket nazionale. Merito di una stagione da favola, guidata con maestria da coach Jasmin Repeša, che ha plasmato una squadra capace di sognare in grande e far sognare i propri tifosi.
Gara 1 – Venerdì 30 maggio, ore 20:45 – PalaShark, Trapani
Gara 2 – Domenica 1 giugno, ore 20:45 – PalaShark, Trapani
Gara 3 – Mercoledì 4 giugno, ore 20:45 – PalaLeonessa A2A, Brescia
Gara 4 (eventuale) – Venerdì 6 giugno – PalaLeonessa A2A, Brescia
Gara 5 (eventuale) – Domenica 8 giugno – PalaShark, Trapani
“Abbiamo il fuoco dentro” – ha detto senza mezzi termini coach Repeša alla vigilia. E in effetti il fuoco si vede, negli occhi dei giocatori e nell’entusiasmo dilagante in città. Nelle piazze, nei bar, sui social: Trapani vive e respira basket, come mai prima d’ora. “È un momento magico – racconta Marco, storico abbonato del PalaShark – all’inizio nessuno ci credeva. Ora, ogni partita è un’emozione che ti toglie il fiato.”
Contro ci sarà una squadra tosta: Brescia non fa sconti, ha esperienza, centimetri, una difesa granitica e il ricordo fresco delle battaglie playoff degli scorsi anni.
Ma Trapani ha un’arma in più: l’anima di un gruppo che non molla mai. E il pubblico, ovviamente. Quello sì, che può spostare gli equilibri.
Nella pallacanestro di maggio, si sa, si gioca con la testa e con il cuore. Ogni rimbalzo diventa una guerra, ogni fischio può far cambiare l’inerzia di una serie. E in una sfida così equilibrata, anche un singolo possesso può scrivere la differenza tra sogno e rimpianto.
I Trapani Shark lo sanno. E sono pronti. A lottare. A soffrire. A provare a entrare nella storia.
Che vinca chi ha più fame. Ma Trapani, intanto, sogna. E fa bene a farlo.