Giornata internazionale dei bimbi scomparsi. Mazara ricorda Denise Pipitone
Il sindaco Quinci: "Il caso di Denise ha segnato in modo indelebile la nostra città"
Mazara del Vallo – La città conosce profondamente la sofferenza che si cela dietro alla scomparsa di un bambino. Il pensiero di tutti noi va, con rispetto e discrezione, a Denise Pipitone, scomparsa dalla nostra città il 1º settembre 2004. A più di vent’anni da quel giorno, il suo nome è scolpito nella memoria collettiva, simbolo di una ferita aperta e di un’attesa che attraversa il tempo.
Il ricordo di Denise non si limita a questa giornata: è un pensiero costante, che accompagna la nostra comunità anche nel silenzio dei giorni ordinari. Oggi Denise sarebbe una giovane donna. Il desiderio di verità e giustizia resta vivo, come resta viva la speranza che un giorno ogni domanda possa avere risposta.
«Mazara del Vallo – dichiara il Sindaco Salvatore Quinci – si stringe con rispetto attorno alla famiglia Pipitone e a tutte le famiglie che vivono il dolore di una scomparsa. Il caso di Denise ha segnato in modo indelebile la nostra città. È nostro dovere continuare a tenere alta l’attenzione sulla tutela dei minori, sulla prevenzione e sulla capacità delle istituzioni di intervenire con tempestività ed efficacia ogni volta che si rende necessario».
Le altre scomparse in Sicilia da non dimenticare
L’11 maggio 1968 ci fu la misteriosa sparizione di Giuseppe La Licata, Domenico Astorino e Domenico D’Alcamo, all’epoca avevano nove, dieci ed undici anni. I tre ragazzini di Aspra frequentavano la scuola elementare e dopo essere usciti dal doposcuola erano tornati a casa per posare libri e quaderni, ed erano tornati in strada per andare a giocare, ma non sono mai più rincasati. A tarda sera i genitori, Giovanni La Licata, pescatore, Vincenzo Astorino, muratore e Clemente D’Alcamo, in ansia, erano andati in giro per la borgata, in cerca di notizie. Ma fino ad oggi nessuna notizia.
Poi nel novembre del 1970, nella frazione di Santa Flavia scomparve un bimbo di 9 anni, Giovanni Bellìa. Le ricerche ebbero inizio non appena ci si accorse della sparizione con l’aiuto della gente del luogo, poi vennero condotte dalla polizia, dai carabinieri e dai corpi speciali dei vigili del fuoco. Le indagini, che durarono parecchio tempo, non trascurarono nessuna pista ma purtroppo non giunsero ad alcun risultato. Del piccolo Giovanni non si è saputo più nulla.
E non spegniamo i riflettori neppure su Salvatore Colletta, scomparso misteriosamente insieme a Mariano Farina, il 31 marzo del 1992. I due ragazzini di 15 e 12 anni, erano di Casteldaccia (Palermo). Dopo una partita di calcio con altri ragazzini, si erano fatti accompagnare in spiaggia, in motorino, da un amico. Salvatore e Mariano avevano acquistato in un piccolo market merendine e succhi di frutta, spendendo 8000 lire ed avevano messo tutto sul conto della nonna di Farina. Nella località scelta dai ragazzini per il loro picnic sorgevano però alcune ville che appartenevano a personaggi in odore di mafia. L’ultima indagine archiviata tre anni fa perché “l’accusa non è sostenibile in giudizio”.
Chi sa parli e noi intanto ricordiamoli
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