The Line: il futuro del turismo e della tecnologia
Immaginate una città lineare di 170 km, con grattacieli alti 500 metri e una densità abitativa dieci volte superiore a quella di Manhattan. The Line, voluta dal principe saudita Mohamed Bin Salman, rappresenta un progetto visionario che punta su sostenibilità, innovazione tecnologica e mobilità avanzata. Ma sarà davvero il paradiso che promette?
The Line, sviluppata da Neom, si presenta come una città ecologica a zero emissioni di CO2, con un sistema di trasporto rapido ed efficiente. Tra i principali vantaggi dichiarati:
Spostamenti interni in meno di cinque minuti a piedi
Collegamenti rapidi con treni automatizzati
Energia interamente rinnovabile
Integrazione di tecnologie avanzate come intelligenza artificiale e smart city
Le criticità: tra utopia e realtà
Nonostante le promesse, gli esperti sollevano dubbi sulla fattibilità del progetto. Uno studio pubblicato su Nature evidenzia problemi strutturali e logistici:
Distanze eccessive: con una densità di 265.000 abitanti per km², spostarsi potrebbe risultare complesso e dispendioso in termini di tempo.
Treni inefficienti: per garantire fermate accessibili a tutti, il numero di stazioni rallenterebbe la velocità complessiva dei trasporti.
Costi ambientali della costruzione: la realizzazione di The Line richiederà enormi risorse e lavori infrastrutturali con un elevato impatto ecologico.
Tecnologia e turismo: opportunità o rischio?
Il progetto si propone come un modello per il turismo del futuro, offrendo un’esperienza senza precedenti grazie a una città iperconnessa e immersa nel deserto. Tuttavia, la sua realizzazione solleva questioni etiche ed ecologiche. The Line sarà un’attrazione rivoluzionaria o una cattedrale nel deserto?
Riferimenti stampa:
Nature: “A critical review of The Line’s urban model” – Nature, 2023
BBC News: “The Line: futuristic dream or environmental nightmare?” – BBC, 2024
Forbes: “Neom’s The Line: innovation or illusion?” – Forbes, 2024
The Guardian: “The hidden costs of Saudi Arabia’s The Line” – The Guardian, 2024