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Trova 205 milioni di lire nella Casa dei Genitori : La Banca d’Italia Non Li Cambia, Scatta la Causa
Una scoperta inaspettata e una lunga battaglia legale per ottenere la conversione delle vecchie lire in euro dopo oltre dieci anni dalla loro scomparsa.
Redazione12 Febbraio 2025 - Economia
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    Pescara – Un uomo di 48 anni di Pescara ha recentemente fatto una scoperta che ha cambiato il corso della sua routine quotidiana: durante i lavori di riordino della casa dei suoi genitori, venuti a mancare a causa del Covid, ha trovato un ingente somma di denaro nascosta in una vecchia credenza della cucina. 205 milioni di lire, divisi in banconote da 50 e 100 mila lire, un valore che oggi equivalerebbe a oltre 100 mila euro.

    Tuttavia, il sogno di trasformare quel “tesoretto” in euro si è infranto quando l’uomo ha cercato di convertirli. Dopo essersi rivolto alla Banca d’Italia, ha ricevuto la risposta che temeva: non era più possibile cambiare le lire. La conversione non è più valida, essendo trascorsi oltre dieci anni dall’entrata in vigore dell’euro nel 2002, secondo le normative stabilite dalla Banca d’Italia.

    In un contesto simile, in altre città italiane, episodi analoghi sono emersi, come quello di un uomo che ha trovato oltre 150 milioni di lire a Genova, e un altro a Frosinone che ha scoperto titoli di Stato da un miliardo di lire, ma anche in questi casi non è stato possibile procedere con la riscossione.

    La Causa Legale per il Cambio

    Ma l’uomo non si è dato per vinto e ha deciso di intraprendere una causa legale per ottenere la conversione. Si è rivolto a uno studio legale specializzato nella conversione della lira in euro, con l’obiettivo di ottenere il cambio forzato attraverso un’istanza al Tribunale Ordinario di Roma.

    Il legale che lo rappresenta ha fatto riferimento all’articolo 2935 del codice civile, il quale stabilisce che la prescrizione del diritto di rivalsa non scatta immediatamente con l’entrata in vigore dell’euro, ma da quando la persona può effettivamente esercitare il suo diritto. In questo caso, il diritto si sarebbe concretizzato nel 2024, quando l’uomo ha ritrovato il denaro.

    La causa legale è appena iniziata e l’obiettivo è sensibilizzare la politica, cercando di ottenere una revisione della normativa per consentire ai cittadini di poter riscattare i soldi trovati, pur dopo tanti anni dal passaggio all’euro.

    Questo caso solleva non solo un’interessante questione legale, ma anche una riflessione sul valore della memoria storica e sulla gestione dei cambiamenti monetari in un mondo sempre più digitale, dove le transazioni avvengono senza il bisogno di moneta fisica.




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