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" Prometeo" al Teatro Massimo.

27 Maggio 2022 16:10, di Redazione
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Dal 3 al 5 giugno.

Sotto la guida del direttore onorario  Gabriele Ferro dal 3 al 5 giugno, con l'Orchestra e il Coro del Teatro Massimo, avverrà la rappresentazione del " Prometeo", una rilettura in chiave contemporanea della figura del titano mitologico che ha donato il fuoco della conoscenza all'umanità e per questo è stato punito da Giove che lo ha incatenato ad un monte mandandogli ogni giorno un terribile mostro che si diverte a torturarlo per ricordargli della scorrettezza commessa.

Si partirà da musiche di compositori che ne hanno scritto in epoche diverse. La regia sarà in presa diretta e le installazioni musicali e visive saranno a cura di Masbedo, il duo di videoartisti composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, un cervello palermitano di ritorno come si direbbe, dopo il grande successo della video installazione presentata a Manifesta nel 2018.

La drammaturgia è di Klaus Peter Kehr mentre quella visiva è affidata a Mariano Furlani. Al pianoforte Roberto Cominati. Maestro del Coro è Ciro Visco. Sulla scena l'attore che interpreterà Prometeo è il regista e performer Sabino Civilleri. L'opera si interroga sul senso del dono di Prometeo fatto agli esseri umani: il fuoco della conoscenza è l'origine della civiltà, del progresso, delle arti, ma anche del dolore per la consapevolezza della finitezza della condizione umana.

Probabilmente non è un caso che  sia stato scelto un autore come Eschilo. Con la scelta di questo drammaturgo si vuole manifestare la volontà di tornare ai primordi del teatro e quindi dell'umanità intera. Significa altresì scegliere un intellettuale da cui, e non a caso scrivevamo prima di origine della civiltà, è partito tutto; con il teatro Eschileo la rappresentazione scenica comincia a liberarsi di alcune pastoie che fin lì l'avevano caratterizzata come un'eccessiva immobilità e l'aumento degli attori sulla scena. Tutte innovazioni che avranno il culmine nel diverso ruolo della donna concepito da Euripide, non più succube pronta ad essere sacrificata come la povera Ifigenia, ma strega dai poteri maligni fino all'utilizzo diverso degli attrezzi di scena come la Mechanè con la quale la malvagia protagonista vola in alto portando via il cadavere dei suoi figli lasciando il marito solo e disperato. Da Eschilo è partito tutto e a Eschilo si ritorna sempre. Eschilo è la base su cui si poggia l'intero edificio teatrale.

Nel corso dell'esecuzione delle musiche di Liszt e Beethoven, il video racconta l'immagine di un Prometeo disorientato che vaga a bordo di un'automobile ( ricordiamo che sono arrivati anche dei frammenti che ci fanno pensare che indubitabilmente ci sia stato un seguito dove Prometeo viene perdonato e quindi liberato) in un contesto urbano contemporaneo abitato da un'umanità plasmata dal suo inganno, liberata dal pensiero della morte e spinta a proiettarsi sul futuro.

Con l'esecuzione del " Prométhée Le Poeme du feu" di Scriabin, il performer Sabino Civilleri/Prometeo, approda fisicamente in teatro. La sua immagine, proiettata su schermo grazie alle riprese in presa diretta, offre allo sguardo del pubblico una dimensione più esistenziale che mitica. Il suo corpo inquieto, più umano che titanico, viene mostrato e indagato dalle telecamere e da una coreografia di luci che rimanda alle partiture colorate teorizzate da Scriabin per l'esecuzione della sua opera del 1910.

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